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Se non ora, quando? Le donne tornano in piazza per riprendersi la politica [DIRETTA TWITTER]

Donne ancora in piazza per rivendicare diritti, welfare e ruolo centrale nella politica italiana in un momento di forte crisi come quello attuale. Il movimento Se Non Ora, Quando? bissa il successo della manifestazione del 13 febbraio, quando a scendere in strada fu un milione di persone. Parole d’ordine: “Riprendiamoci la politica!”
A cura di Alessio Viscardi
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Se non ora, quando? Le donne tornano in piazza per riprendersi la politica

“Riprendiamoci la politica” si legge sugli striscioni che riempiono piazza del Popolo a Roma per la manifestazione indetta dal movimento “Se non ora, quando” che il 13 febbraio scorso aveva portato in piazza milioni di donne per protestare contro una società sessista e che esclude dai centri di potere e decisione la presenza femminile. “Quando una donna fa politica cambia la donna, quando tante donne fanno politica, cambia la politica” gridano dal palco per rivendicare “dignità rosa”. In un momento di profonda crisi economica e politica, come quella che l'Italia sta attraversando in questo periodo, le attiviste del movimento sono consapevoli che sia necessario mettere al centro le donne: “Diciamo a questo nuovo governo che non si può chiedere alle donne di lavorare di più senza dare indietro nulla. Noi non facciamo sconti a nessuno né al governo precedente, né a questo governo”.

Qualche centinaio le donne che sono giunte a Roma da tutta Italia per la nuova movimentazione. Sono passati dieci mesi e le organizzatrici, tra cui la regista Cristina Comencini, hanno scelto come slogan “Se non le donne, chi?” per rivendicare il ruolo centrale che la figura femminile deve avere in un periodo di transizione molto delicato.

Dal palco vengono rivendicati welfare e diritti per le donne, Cristina Comencini ironizza sul meteo incerto: “Il tempo sembra che reggerà, abbiamo consultato la società di meteorologia a cui ci affidiamo per i set, sono ottimisti, ci azzeccano sempre”. Questa volta si protesta anche contro le scelte del governo tecnico guidato dal presidente Mario Monti: “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta di alzare l’età delle pensione senza prevedere nulla in cambio in termini di welfare quando è chiaro che questo sistema che scarica tutto sulle donne e le costringe a fare una vita da pazzi non può più andare avanti così”.

Il Welfare è una delle rivendicazioni che viene chiesta con maggiore forza. La manovra economica varata dal governo “prevede ben poco a parte gli sgravi Irap” per le donne. “Noi con questa manifestazione vogliamo dire al governo, all’indomani di una manovra che sancisce misure che rendono ancora più evidente l’impossibilità per la donna di gestire vita privata e lavoro, che ora, come contraltare, ci deve essere un grande sviluppo del welfare” ripete la Comencini.

“Mai più senza di noi, mai più contro di noi” è lo slogan che viene scandito dal palco, dove si ricorda che la manifestazione è stata indetta mesi fa – quando era ancora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, un uomo che viene indicato tra i maggiori responsabili della mercificazione del corpo femminile e dell'insana storpiatura tra meritocrazia femminile e ricompense per favori sessuali, ripagati con posti nel mondo dello spettacolo e della politica nazionale.

Potere alle donne, gridano, ricordando le operaie di Berletta – morte mentre lavoravano in nero per pochi euro all'ora in una fabbrica clandestina. Sul palco l'attrice Lunetta Savino, la sociologa Chiara Saraceno, l’economista Francesca Bettio, la pubblicitaria Annamaria Testa e le giornaliste Alessandra Mancuso e Licia Conte, responsabili della rete Giulia – giornaliste unite, libere e autonome. Sul palco anche Emma Marrone, giovane e popolarissima artista nata dalle fucine di Mediaset ma diventata attivissima sostenitrice dei nuovi movimenti femministi.

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