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Barletta: quattro arresti per omicidio colposo dopo il crollo della palazzina

A due mesi dal crollo dell’edificio di Barletta, in cui morirono cinque operaie dell’opificio manifatturiero, sono state arrestate quattro persone, identificate come presunte responsabili del cedimento dell’immobile.
A cura di Daniela Caruso
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Barletta, crollo di una palazzina

Dopo il crollo della palazzina a Barletta, avvenuto il 3 ottobre 2011, sono state arrestate quattro persone, accusate di omicidio colposo. Nel tragico evento, ricordiamo, morirono cinque donne, operaie dell'opificio manifatturiero posto al primo piano: tra esse, anche una ragazzina di appena quattordici anni, figlia del padrone della fabbrica. Rimasero ferite, inoltre, undici persone. Sono stati raccolti diversi elementi probatori sulla dinamica dei fatti, accaduti due mesi fa, dalla Polizia, dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, coordinati dalla Repubblica di Trani. Sono state, quindi, emesse quattro ordinanze di arresti domiciliari e una misura interdittiva contro i quattro presunti responsabili del crollo della palazzina. Nel mirino degli inquirenti sono rientrati Giovanni Chiarulli, 38 anni, primo responsabile della ditta appaltatrice ed esecutrice dei lavori di demolizioni della struttura, i fratelli Salvatore e Andrea Chiarulli e Cosimo Giannini (53 anni) titolare dell’impresa di costruzioni, che detiene il cantiere edile del palazzo confinante e demolito. I reati di cui sono stati accusati sono: omicidio colposo, disastro doloso e lesioni personali colpose plurime. L’architetto Giovanni Paparella di 49 anni, non potrà esercitare momentaneamente la professione: l’uomo è stato progettista e direttore dei lavori.

A Barletta, secondo gli investigatori, furono eseguiti dei lavori non conformi al piano di demolizione, in precedenza elaborato dall’ufficio tecnico del Comune. Lavori che, pare, siano stati svolti senza regolare denuncia di inizio attività. Le Forze dell’Ordine hanno raccolto diversi documenti, tra cui foto e video, che documentano la situazione pre e post crollo, arrivando ad arrivare gli ipotetici responsabili della dolorosa vicenda. I tecnici comunali, indagati per il crollo, sono accusati di condotte omissive, in merito alle diverse segnalazioni, da parte dei cittadini, della fatiscenza dell’edificio. Indagati anche l’architetto Francesco Gianferrini, dirigente del settore edilizia pubblica e privata del Comune di Barletta, Rosario Palmitessa e Roberto Mariano, ingegnere e geometra dell’ufficio tecnico e il vigile Giovanni Andriolo.

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