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Barletta, 5 vittime nel crollo nella palazzina di via Roma. La Procura indaga per omicidio e disastro colposo

I residenti accusano il Comune: “Quel palazzo scricchiolava da giorni”. Intanto la Procura ha aperto un’inchiesta.
A cura di Alfonso Biondi
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Crollo di una palazzina

Maria Cinquepalmi (14), Matilde Doronzo (32), Giovanna Sardaro (30), Antonella Zaza (36) e Tina Ceci (37): sono questi i nomi delle 5 donne morte a Barletta a causa del crollo di una palazzina nella centralissima Via Roma. Le persone ferite sono 6, nessuna di loro, però, in pericolo di vita. Gli abitanti del quartiere stentano ancora a crederci, si stropicciano gli occhi, ci ripensano. Come è possibile sia accaduta una tragedia del genere proprio nel centro della città? Erano le 12.22 quando l'edificio si è sgretolato. Passanti, soccorritori e volontari hanno scavato a mani nude per ore e ore, cercando un alito di vita dietro ogni pietra. La città ha tenuto il fiato sospeso, stringendosi accanto ai parenti delle donne coinvolte nella tragedia.

A giochi ormai conclusi, a quasi 24 ore dal crollo sono però in molti a chiedersi se quella di ieri non sia stata l'ennesima tragedia annunciata.  Già, perché, come hanno sottolineato alcune persone della zona, quel palazzo scricchiolava da giorni. Chi ci abitava racconta di aver chiesto agli uffici comunali di verificare la stabilità dell'edificio, anche a causa dell'apertura di una serie di crepe, probabilmente dovute alla demolizione di un palazzo vicino. Venerdì c'era stato un sopralluogo di alcuni dipendenti comunali, i quali avrebbero ipotizzato un'eventuale inagibilità dell'edificio. Le parole del figlio di una delle donne estratte vive, però, raccontano un'altra storia: "Proprio questa mattina (ieri ndr) è arrivato uno dei dirigenti dell'ufficio tecnico per dirci che era tutto in ordine". E tra i parenti delle vittime c'è rabbia, tanta rabbia: "Non parlate di tragedia, questo è un assassinio" urlavano davanti all'edificio sgretolato.

Adesso toccherà alla magistratura accertare eventuali responsabilità. Al momento il procuratore capo di Trani, Carlo Capristo e il sostituto Giuseppe Maralfa stanno indagando sulla faccenda. I reati ipotizzati sono quelli di disastro e omicidio colposo, anche se, per ora, non ci sono ancora persone indagate.

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