Scorta a Lucia Borsellino, auto blindata e due agenti

A Lucia Borsellino, ex assessore alla Salute della Regione siciliana e figlia del magistrato Paolo ucciso nella strage mafiosa di via D'Amelio, è stata assegnata una scorta. La decisione è stata presa dal Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza. L'ex assessore Lucia Borsellino, che si era dimessa il 2 luglio scorso “per ragioni di ordine etico e morale e quindi personale”, è ora protetta da un'auto blindata e da due uomini armati. La tutela è stata affidata alla polizia di Stato. Da quanto si apprende, la decisione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza sarebbe legata alle indagini sulla sanità e anche ai numerosi esposti presentati dalla Borsellino quando era assessore regionale. In quella veste la figlia del giudice ha fornito ampia collaborazione agli inquirenti, come riconosciuto anche dal capo della Procura di Palermo all'indomani dell'arresto di Matteo Tutino. Nei mesi scorsi Borsellino è stata ascoltata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal pm Luca Battinieri in merito alle indagini sul primario di Chirurgia Plastica di Villa Sofia finito agli arresti domiciliari.
Il caso dell’intercettazione – Lucia Borsellino si era dimessa prima delle rivelazioni dell'Espresso e della presunta intercettazione che ha fatto vacillare la poltrona del governatore Rosario Crocetta. “La Borsellino va fatta fuori come suo padre”, è quanto avrebbe detto secondo il settimanale proprio a Crocetta il medico amico Matteo Tutino. Intercettazione che è stata smentita dalla procura e dallo stesso presidente della Regione Rosario Crocetta. Di Lucia Borsellino, nel giorno dell’anniversario della strage di Via d’Amelio, aveva parlato il fratello Manfredi che, rivolgendosi al Capo dello Stato Sergio Mattarella, ha detto che la sorella “è rimasta in carica come assessore per amore della giustizia, per suo padre, per potere spalancare agli inquirenti le porte della sanità dove si annidano mafia e malaffare”. Ma che da oltre un anno “era consapevole del clima di ostilità e delle offese che le venivano rivolte”. Crocetta dal canto suo, ha sempre ribadito di non aver mai lasciato sola la Borsellino.