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Borsellino, il figlio: “Mia sorella Lucia ha portato una croce”. Mattarella lo abbraccia

Un commosso Manfredi Borsellino, rivolgendosi a Mattarella, ha parlato della sorella Lucia durante le celebrazioni dell’anniversario della strage di via D’Amelio: “Resto qui per lei e per mio padre”.
A cura di Susanna Picone
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“Lucia ha portato una croce, e tanti lo possono testimoniare, fino al 30 giugno: voleva una sanità libera in Sicilia”: è quanto ha detto un commosso Manfredi Borsellino, figlio del magistrato ucciso nel 1992, rivolgendosi a Sergio Mattarella durante la cerimonia in ricordo delle vittime della strage di via D'Amelio in corso nel palazzo di Giustizia di Palermo. Il figlio del magistrato, facendo riferimento alle polemiche di questi giorni per la presunta intercettazione choc tra il governatore Crocetta e il medico Tutino che riguarderebbero appunto l’ex assessore alla Sanità, ha parlato a sorpresa della sorella Lucia come “la più degna dei figli” di Paolo Borsellino. “La lettera di dimissioni con cui mia sorella Lucia ha lasciato l'assessorato – così nel suo intervento – ha prodotto il silenzio sordo delle istituzioni, soprattutto regionali. Ma quella lettera dice tutto e andrebbe riletta”. Manfredi Borsellino ha ricordato di avere sentito due volte le telefonate tra il magistrato e il presidente Mattarella. “Ricordo – ha detto in lacrime – la reverenza con cui lui si rivolgeva a lei. Capii subito la stima sconfinata che aveva nei suoi confronti”.

Crocetta assente alla commemorazione – Rivolgendosi ancora al Capo dello Stato Manfredi ha continuato: “Presidente, oggi sono qui per lei, perché lei è tra quelli che non solo ha il nostro vissuto, ma è stato punto di riferimento per mio padre e la mia famiglia”. “Dovrei chiederle di essere destinato altrove, lontano da una terra davvero disgraziata, ma non glielo chiedo perché ho il dovere di rimanere qui: lo devo a mio padre e soprattutto a mia sorella Lucia”, ha detto ancora concludendo il suo discorso. Al termine dell’intervento Mattarella si è alzato e ha abbracciato il figlio del magistrato. Alla cerimonia per l’anniversario della strage di via D’Amelio non ha partecipato il governatore siciliano Rosario Crocetta che ha deciso di delegare il suo vice e rimanere chiuso nel suo silenzio dopo le polemiche sulla presunta intercettazione telefonica pubblicata da l’Espresso.

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