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Scandalo intercettazioni: ecco la memoria difensiva di Silvio Berlusconi

“Ad Arcore niente sesso e poco alcol” è quanto hanno dichiarato nel dossier difensivo 29 testimoni, che secondo i lagali di Berlusconi, dovrebbero scagionare il Presidente del Consiglio. Nel frattempo la Procura invia altre 300 pagine di documenti su Berlusconi alla Camera.
A cura di Cristian Basile
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La difesa di Silvio Berlusconi ha consegnato alcuni verbali alla Giunta delle autorizzazioni della Camera, (l'organo che deciderà se concedere o meno la perquisizione negli uffici di Giuseppe Spinelli chiesta dai pm di Milano) contenenti le dichiarazioni di ventinove persone interrogate dai legali di Berlusconi e che dovrebbero, secondo la difesa, scagionare il Presidente del Consiglio, indagato per concussione e prostituzione minorile.

"La concussione – scrivono i legali di Berlusconi – si sarebbe consumata non in Milano, ma in Sesto San Giovanni", dove stava il numero due della Questura Pietro Ostuni, quando ha ricevuto la telefonata e in più Berlusconi l'ha effettuata "nella sua qualità di presidente del Consiglio dei ministri".  Inoltre, secondo i testimoni interrogati dalla difesa, nelle feste non c'era niente di trasgressivo. Per tutti i testimoni le serate del Bunga Bunga erano, anzi, innocenti riunioni conviviali come descrive l'ex direttore di Panorama, Carlo Rossella: "Vi partecipavano a Natale il presidente, Emilio Fede e due o tre amiche del presidente, le altre volte c'erano Mora, Fede e una ventina di ragazze ma mai minorenni". Il presidente era molto simpatico e corretto, "raccontava episodi della sua vita, le sue esperienze di Parigi, ogni tanto cantava canzoni di Aznavour, Trenet, Henry Salvador e qualcuna delle sue canzoni scritte con Apicella". La cosa più scandalosa insomma era cantare.

Tutti inoltre confermano che Berlusconi non sapeva che Ruby fosse minorenne fino a quando non fu sollecitato ad intervenire in suo favore quando la ragazza fu fermata in questura lo scorso maggio.  Anche la Minetti apprende solo in Questura che Ruby è minorenne: "L'avevo conosciuta qualche tempo prima ad una cena dal presidente ad Arcore. Ruby raccontò una storia di vita tristissima e disse che i genitori erano musulmani e che era dovuta scappare di casa, perché voleva convertirsi alla religione cattolica. Quando sono andata in Questura ho appreso con grande stupore che in realtà era ancora minorenne".

La memoria difensiva di Berlusconi raccoglie anche la testimonianza di Giuseppe Spinelli il quale, confermando quanto già affermato recentemente, dichiara che Ruby gli fu mandata dal premier, presentata come una ragazza in difficoltà, una delle molte a cui Berlusconi fa beneficenza ed a Ruby consegna nel giro di un mese 8500 euro per aiutarla.

Intanto i pm milanesi hanno inviato alla Camera dei deputati un plico di circa 300 nuove pagine richiedendo l'autorizzazione a eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti di Berlusconi, in relazione all'inchiesta legata al caso Ruby, come si legge in un comunicato stampa della Camera "è pervenuta alla presidenza della Camera da parte della Procura della Repubblica di Milano ulteriore documentazione integrativa di quella gia’ inviata il 14 gennaio scosto in relazione alla domanda di autorizzazione ad eseguire perquisizioni domiciliari nei confronti dell’on. Berlusconi".

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