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Rosatellum bis, in commissione ‘solo’ 321 emendamenti: M5s propone norma anti-Berlusconi

In commissione Affari Costituzionali alla Camera sono stati presentati 321 emendamenti al testo base della legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis. Un numero “ragionevole” secondo il presidente della commissione Andrea Mazziotti. M5s presenta una norma anti-Berlusconi per impedire al leader di Forza Italia di presentarsi come capo politico del centrodestra essendo incandidabile per la legge Severino.
A cura di Stefano Rizzuti
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Sono in totale 321 gli emendamenti presentati sulla legge elettorale in commissione Affari Costituzionali. Le proposte di modifica al nuovo testo base, chiamato Rosatellum bis, sono così suddivise: una del relatore Emanuele Fiano, 31 del Pd, 6 di Ap, 16 di Forza Italia, una della Lega, 39 del M5s, 28 di Mdp, 26 di Fdi, 12 di Des-Cd, 21 di Scelta civica, 21 di Sinistra italiana e 120 del gruppo Misto. Un numero di emendamenti definito “ragionevole” dal presidente della commissione alla Camera Andrea Mazziotti: “Ci sono tutte le condizioni per lavorare bene, un clima diverso rispetto all’inizio dell’iter sul tedeschellum quando vennero presentati circa 780 emendamenti”.

Tra gli emendamenti presentati quello forse più significativo è una sorta di norma ad personam che sembrerebbe cucito appositamente sulla figura di Silvio Berlusconi in modo da poter evitare che si presenti come leader del centrodestra. L’emendamento è stato presentato dai 5 Stelle e prevede l’incandidabilità del capo politico nel caso in cui la figura di riferimento non sia candidabile secondo quanto prevede la legge. “A pena di inammissibilità della lista – si legge – non può essere indicato quale capo della forza politica ai fini della presente dichiarazione chi in base alle leggi vigenti al momento del deposito del programma elettorale non possa essere candidato e non possa comunque ricoprire la carica di deputato”.  Berlusconi è incandidabile e ineleggibile per la legge Severino dopo la sua condanna in via definitiva.

Gli emendamenti M5s: dal voto disgiunto al ritorno al proporzionale tedesco

Negli altri 38 emendamenti presentati, il MoVimento chiede la possibilità del voto disgiunto, l’introduzione delle preferenze, l’innalzamento delle soglie di sbarramento e anche il ritorno del proporzionale alla tedesca. L’obiettivo sembra essere quello di portare in discussione argomenti condivisi anche da altri partiti per poter scatenare discussione e magari voti a sorpresa durante l’esame dei testi.

Per quanto riguarda le soglie di sbarramento, i 5 Stelle chiedono di alzarle dal 3% al 5% per i singoli partiti. Ci sono poi altri emendamenti riguardanti il voto all’estero, cercando di eliminare quello per corrispondenza e introducendo il voto degli studenti fuori dall’Italia o che si trovano in altre regioni e comuni rispetto a quello di residenza e quindi di voto. Altri emendamenti prevedono l’abolizione radicale delle pluricandidature o delle coalizioni. Sempre in tema di coalizioni, i pentastellati tentato anche di proporre un unico programma elettorale con nome e cognome del capo della coalizione.

Altra richiesta è quella di sopprimere l’obbligo del deposito di uno statuto al ministero dell’Interno. Infine, i 5 Stelle chiedono anche l’abolizione delle pluricandidature: “Il candidato presentato in un collegio uninominale non può essere candidato in collegi plurinominali”, si legge. Il MoVimento ha più volte criticato il nuovo testo base che si sta discutendo in commissione: prima con il deputato Danilo Toninelli che aveva parlato di una norma "devastante per la democrazia" e nuovamente oggi con il candidato premier Luigi Di Maio che ha definito il testo come un "attentato alla volontà popolare".

Mazziotti chiede l'early vote per i fuorisede

Cinque modifiche sono stati proposte anche dal presidente della commissione Mazziotti: la raccolta firme su base circoscrizionale e la riduzione del loro numero; facilitazioni sugli autenticatori; la raccolta firme digitale; l’introduzione di norme di trasparenza già approvate alla Camera nella legge sui partiti ora ferma al Senato; l’introduzione dell’early vote in prefettura per chi vive in regione diversa da quella di residenza.

Si e Mdp per il voto disgiunto

Tra i 21 emendamenti di Sinistra Italiana, invece, i più significativi mirano a eliminare il divieto di voto disgiunto, le coalizioni e il limite massimo di 4 candidati nei listini proporzionali. In quest’ultimo caso si chiede di poter stabilire il tetto massimo a sei candidati, tanti quanti sono gli eleggibili in quella circoscrizione.

Infine, Mdp chiede il ritorno al modello tedesco, introducendo inoltre la possibilità di voto disgiunto e la scheda unica. Gli emendamenti di Mdp propongono anche la modifica delle soglie di sbarramento con due opzioni differenti: al 4% o al 5% a livello nazionale.

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