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Zingaretti accusato dalla Corte dei Conti: mascherine mai arrivate, danno da 11 milioni

In piena emergenza Covid la Regione Lazio ha affidato una fornitura di milioni di mascherine a un’azienda di Frascati versando un cospicuo anticipo. Il contratto è stato annullato, ma quei soldi non sono mai stati restituiti.
A cura di Enrico Tata
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Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è accusato dalla Corte dei conti, di un danno erariale di 11,1 milioni di euro. In pratica, stando a quanto riporta il quotidiano La Verità, il responsabile della Protezione Civile, Carmelo Tulumello, e il governatore si sono affidati a un'azienda di Frascati, la Ecotech Srl, per la fornitura di milioni di mascherine. Quesi soldi sono stati pagati in anticipo, ma il contratto non è stato mai onorato. La Ecotech non ha mai restituito gli anticipi versati dalla Regione Lazio.

Il caso delle mascherine mai arrivate

Stando a quanto ricostruito, la Ecotech è un'azienda che si occupa di impianti di illuminazione, ma nella primavera del 2020, quando l'Italia faceva i conti con la prima ondata di Covid, si impegnò a fornire alla Regione Lazio circa 7,5 milioni di mascherine per un valore di quasi 36 milioni di euro. Per quella fornitura la Regione aveva versato un anticipo di 14,6 milioni di euro. Secondo i contratti, le consegne sarebbero dovute avvenire in tre date, il 23 marzo, il 30 marzo e il 6 aprile. All'11 aprile, però, erano arrivate soltanto 2 milioni di mascherine chirurgiche con marchio cinese, costate 1,4 milioni di euro. A causa dei ritardi la Protezione Civile decise di revocare due affidamenti alla Ecotech, confermandone solo uno da 10 milioni di euro circa. Il 10 aprile, però, la Regione confermò nuovamente quegli affidamenti poiché l'azienda aveva rilasciato una "idonea garanzia fidejussioria", che poi si rivelò falsa, pari all'acconto versato. Il 25 aprile, a seguito di alcune denunce in aula da parte della consigliera regionale di Fratelli d'Italia Chiara Colosimo, la Regione decise di chiudere quei contratti. Occorre ricordare, tuttavia, che proprio per far fronte all'emergenza legata al reperimento urgente di dispositivi di protezione individuale, il governo Conte aveva emanato decreti per semplificare le procedure di acquisto e per proteggere i pubblici ufficiali impegnati in questa difficilissima ricerca.

La risposta della Regione Lazio alla Corte dei Conti

La Regione Lazio ha risposto alla Corte dei Conti confermando la "la piena regolarità delle procedure seguite nell’affidamento dei contratti di fornitura e che erano stati già sottoposti al vaglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione". L'Anac, tra l'altro, ha deliberato l'invio di una nota di archiviazione il 9 settembre 2022 perché  "è emersa l’assenza di significative irregolarità nell’operato dell’amministrazione, in quanto improntato a fronteggiare criticità di estrema gravità rispetto alle quali si è data preminenza alla tutela della salute pubblica nel rispetto di una disciplina eccezionale ed in deroga che ha caratterizzato l’attività di approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale e di altre forniture sanitarie destinate a contenere l’epidemia da Covid 19”. Inoltre, rileva ancora l'Anac, la procedura del pagamento anticipato era "espressamente consentita dalla disciplina emergenziale". L'Autorità, infine, non ha riscontrato "criticità significative non ravvedendo condotte irregolari (e tantomeno illegittime) nella gestione del rapporto contrattuale e nelle azioni legali poste in essere a fronte degli inadempimenti".

Il presidente Zingaretti, sottolinea ancora la Regione, non ha alcuna competenza "nell’esercizio dell’attività negoziale e nella gestione dei rapporti contrattuali dell’Ente" e in più nei giorni in cui è stato siglato il contratto con la Ecotech il governatore era in isolamento domiciliare poiché affetto da Covid.

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