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Vaccino coronavirus, il presidente dell’Ordine dei medici di Roma: “Perplessità su scudo penale”

Intervistato da Radio Cusano Campus, il presidente dell’Ordine dei medici e odontoiatri di Roma e provincia Antonio Magi ha parlato dell’obbligo vaccinale e dello scudo penale previsti nel nuovo decreto. Se sul primo è favorevole, sul secondo ha qualche dubbio: “Rischiamo di trovarci in una pandemia giudiziaria”.
A cura di Natascia Grbic
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Obbligo vaccinale per gli operatori sanitari e linea dura contro il personale no vax che però lavora a stretto contatto con anziani e pazienti fragili. Lo ha dichiarato oggi Antonio Magi, presidente dell'Ordine dei medici e odontoiatri di Roma e provincia, intervistato da Radio Cusano Campus. "I medici sono quasi tutti vaccinati, il problema è in altre categorie del personale sanitario. Noi ci siamo espressi in maniera forte nei confronti dei medici no vax, non mi sembra che abbiano fatto altrettanto gli altri ordini professionali. In tutta Roma sono stati 3 i medici no vax su 46mila, 2 sono già stati giudicati dalla commissione disciplinare dell'Ordine, uno con un richiamo e un altro con la sospensione". Il tema è caldo, dopo che la scorsa settimana si è scoperto che un'infermiera aveva dato il via al contagio in una casa di riposo per anziani, con 27 positivi. E si è tornato a parlare di obbligo vaccinale per chi lavora nell'ambiente sanitario, uno dei contesti – e lo abbiamo visto all'inizio di questa pandemia – dove è più facile che il virus si diffonda.

Magi: "Perplessità sullo scudo penale"

Antonio Magi è anche intervenuto sullo scudo penale previsto nel nuovo decreto, ossia l'esclusione della responsabilità penale per i delitti di omicidio colposo e di lesioni colpose per chi è impegnato nell'inoculazione delle dosi del farmaco. "Noi abbiamo grosse perplessità sullo scudo penale, ma non sull'obbligo vaccinale, che abbiamo chiesto con forza. Lo scudo penale prevede una situazione di non responsabilità, ma soltanto per la parte dell'inoculazione del vaccino, non per i decessi legati al covid su cui continuiamo a registrare denunce e non vorremmo finire in una pandemia giudiziaria. Molto spesso gruppi e associazioni lucrano su queste situazioni e spingono i cittadini a fare causa. Bisogna limitare queste situazioni fuori controllo".

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