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Tentano di violentarla mentre va a lavorare: “Ho avuto paura, non sono uscita di casa per giorni”

L’hanno aggredita in 3, l’hanno minacciata e hanno tentato di violentarla, ma sono stati messi in fuga da una pattuglia di carabinieri che passava per caso.
A cura di Beatrice Tominic
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Stava camminando lungo una strada poco distante da casa sua per andare al lavoro quando è stata aggredita da tre persone che l'hanno accerchiata e minacciata: "Hanno provato  a violentarmi, poi sono fuggiti improvvisamente: si erano resi conto che in quel momento stava passando una pattuglia di carabinieri per un servizio di controllo".

Queste le parole di una ragazza di 19 anni che ha raccontato la sua esperienza a il Messaggero. La tentata violenza è avvenuta a Casal Bruciato, nel quadrante est della capitale, in pieno giorno.

Cosa è successo

"Inizialmente hanno tentato un approccio, io non ho risposto: pensavo che fosse finita là, invece mi hanno sorpresa alle spalle. Uno di loro mi ha tenuto contro il muro, mentre altri due hanno iniziato a palpeggiarmi", ha raccontato la 19enne.  Non appena capito cosa stava per accadere, la ragazza ha provato a ribellarsi e a chiedere aiuto: "La strada era deserta, ero completamente sola. Ho chiesto di lasciarmi, ma hanno continuato. Poi sono andati via all'improvviso".

L'arrivo dei carabinieri

All'inizio la giovane non ha capito la ragione di quell'improvviso ripensamento da parte dei tre, poi ha visto una pattuglia dei carabinieri: "Devono averla vista anche loro e per questo sono scappati – ha continuato la giovane – I militari mi hanno portata in ospedale, da dove sono stata dimessa poco dopo: fisicamente le mie condizioni erano discrete, ma psicologicamente qualcosa era cambiato".

Dopo l'aggressione la ragazza non riusciva più a dormire né a mangiare: "Per qualche giorno sono rimasta chiusa dentro casa: non volevo più uscire da sola, chiedevo di essere accompagnata ovunque – ha ricordato – Ho capito di avere bisogno di un aiuto esterno".

L'inizio del percorso psicologico

Così la 19enne si è rivolta al Telefono Rosa e poi ad un centro antiviolenza Paola Lattes dove ha intrapreso un percorso di assistenza: "Mi hanno confermato un disturbo post traumatico: con il loro supporto sono riuscita a riprendere, almeno in parte, la mia quotidianità – ha concluso – Una volta terminato il percorso nel centro ha avviato un nuovo percorso psicologico, ma ho ancora difficoltà a gestire rapporti con gli uomini: la mia percezione del pericolo è ancora alterata".

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