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Stadio Flaminio, c’è il piano di riqualificazione. Raggi: “Da qui possiamo andare solo avanti”

Presentato durante una conferenza al Campidoglio il “Piano di conservazione dello stadio Flaminio”, un progetto che renderà nuovamente agibile lo stadio della Capitale in disuso dal 2011. Per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, “la rigenerazione urbana non è per forza quella che demolisce e ricostruisce ma può essere conservativa”. Ma restano i dubbi sull’utilizzo della struttura una volta rimessa a nuovo.
A cura di Francesco Muccino
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Dopo anni di disuso per lo Stadio Flaminio di Roma si aprirà a breve un nuovo capitolo, attraverso una riqualificazione che lo renderà nuovamente agibile. È stato presentato questa mattina in Campidoglio il "Piano di conservazione dello stadio Flaminio", illustrato dalla sindaca Virginia Raggi e dall'assessore allo Sport capitolino Daniele Frongia. Presente anche Francesco Romeo, professore del Dipartimento Ingegneria Strutturale e Geotecnica dell'università La Sapienza, che negli ultimi tre anni ha messo a punto un piano di restauro della struttura assieme alla fondazione Pier Luigi Nervi Project Association ed all'associazione Do.Co.Mo.Mo. Italia. Il lavoro prevede di rimettere a nuovo tutta l'area dello stadio, che al suo interno contiene anche cinque palestre e una piscina, in modo così da renderla nuovamente accessibile al pubblico.

Raggi: "Abbiamo creduto in un sogno"

"Ci dicevano che sarebbe stato impossibile ed eravamo perplessi dalle voci che ascoltavamo: abbiamo creduto in quello che all'epoca era un sogno, ci prendevano per pazzi e invece abbiamo dimostrato che era possibile, sebbene non sia stato facile", spiega durante la presenza la sindaca Raggi, la cui Giunta dal 2016 si è fatta carico del progetto di riqualificazione. "La rigenerazione urbana – prosegue – non è per forza quella che demolisce e ricostruisce ma può essere conservativa. Abbiamo dimostrato che da qui si può andare avanti".

Frongia: "Idea di Lotito non compatibile con la nostra"

Se quindi c'è la base per i lavori di riqualificazione, resta il dubbio su quale utilizzo fare dello stadio una volta che sarà di nuovo agibile. "In più occasioni ho parlato con il presidente della Lazio Claudio Lotito di questo progetto, anche su suggerimento della sindaca, ma il presidente ci ha illustrato che l’idea del Flaminio che abbiamo non è compatibile con l’idea che hanno loro di sviluppo della società", ha detto l'assessore Frongia rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della conferenza. "Molti tifosi ci hanno scritto e contattato, invece, perché erano molto interessati dal progetto. Non ho ricevuto altri interessamenti da altre squadre”, ha aggiunto.

Il Flaminio scartato dalla Lazio come nuovo stadio

Oltre un anno fa il nome di Claudio Lotito era già stato accostato alla ristrutturazione dello stadio Flaminio. Secondo la sindaca Raggi la struttura, una volta riqualificata, sarebbe potuta divenire il nuovo stadio della società biancoceleste. Un'idea, però, scartata dalla Lazio a causa di "una serie di vincoli e di ragioni logistiche di sicurezza insuperabili" che non consentono di "poter trasformare la struttura come un moderno e funzionale stadio per calcio professionistico di livello nazionale ed internazionale". Nei piani della società c'era invece la riproposizione del progetto dello Stadio delle Aquile già avanzato nel 2005, con un impianto sportivo localizzato su via Tiberina, a Nord della Capitale.

Lo Stadio Flaminio chiuso dal 2011

Con una capienza di oltre 40mila posti, lo Stadio Flaminio è stato costruito nel 1958, sorgendo al posto dello Stadio Nazionale Piacentini. Un impianto moderno e costruito in cemento armato, la cui inaugurazione avviene nel 1959 in vista delle Olimpiadi dell'anno successivo, dove ospita diversi incontri del relativo torneo di calcio. In seguito viene utilizzato per il campionato di calcio professionistico e nella stagione di Serie A 1989-1990 è stato utilizzato sia dalla Roma che dalla Lazio come stadio principale a causa della momentanea inagibilità dello Stadio Olimpico, soggetto a lavori di ristrutturazione. In seguito all'abbandono dei campionati di calcio, il Flaminio diviene appannaggio del rugby, per poi chiudere i battenti nel 2011 e venendo completamente abbandonato nell'incuria. Oltre agli eventi sportivi, nel corso degli anni il Flaminio è stato spesso utilizzato anche per ospitare i concerti di alcuni dei più grandi artisti musicali della scena internazionale.

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