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Spaccio di eroina ed estorsione, arrestate 17 persone: a chi non pagava botte e pipì nel negozio

L’indagine è nata da una corsa clandestina di cavalli organizzata in mezzo alle strade di Sora durante il lockdown e di cui si erano resi protagonisti alcuni membri di un clan locale.
A cura di Natascia Grbic
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Spaccio, estorsione, usura. Queste le accuse nei confronti di diciassette persone accusate di far parte di un clan criminale sinti operativo nella zona di Sora. Tredici di loro, cinque donne e otto uomini, sono finiti in carcere, mentre quattro persone hanno ricevuto l'obbligo di dimora.

L'operazione, condotta dalla Polizia di Stato, è stata chiamata ‘Ultima Corsa‘: tra le persone arrestate, infatti, anche quelle che durante il lockdown avevano organizzato una corsa clandestina tra le strade deserte della cittadina. Un gesto in totale spregio delle misure che vigevano per la pandemia da coronavirus e che fa capire quanto queste persone si sentissero al di sopra delle regole. Quando il sindaco di Sora si era espresso contro questo episodio, avevano fatto circolare un video diretto al primo cittadino in cui si vedeva una bara portata a spalla da alcuni uomini: un chiaro gesto intimidatorio nei suoi confronti. Ed è proprio da lì che sono partite le indagini che hanno portato al loro arresto.

Le persone arrestate sono accusate di far parte di un clan criminale che gestisce il traffico di droga – soprattutto eroina – a Sora. Non solo: soprattutto con la crisi economica generata dalla pandemia, hanno approfittato delle condizioni di bisogno in cui versavano molte persone per concedere prestiti a tassi usurai.

Che molte persone, respinte dalle banche, avessero bisogno di liquidità, è cosa nota. Molte di loro non hanno trovato altra soluzione che rivolgersi agli usurai, con la conseguenza però di entrare in una spirale di ricatto e violenza, dalla quale era impossibile sottrarsi.

I membri del clan pretendevano di mangiare gratis nei ristoranti delle vittime. Li minacciavano e pretendevano di fare come volevano, ma a volte incontravano delle resistenze. E così, quando il gestore di un locale si è rifiutato gli farli mangiare e bere gratis, uno degli arrestati è andato a urinargli nel ristorante, davanti a tutti i clienti.

Inizialmente questo gruppo era molto più grande. Nel 2019 c'erano due faziosi a contendersi Sora: quella del clan sinti di origine campane e un gruppo criminale locale, sgominato però dall'operazione Requiem. A quel punto, i primi sono rimasti i soli a gestire spaccio e usura in ciociaria. Le indagini sono durate anni: dopo il vuoto di potere lasciato dall'operazione Requiem, gli agenti hanno cominciato a raccogliere informazioni anche sull'altro clan. Una cosa molto difficile sia per l'unione del gruppo, sia perché la lingua in cui comunicavano, il romanì, per i poliziotti era incomprensibile.

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