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Roma, decine di ambulanze in fila al Sant’Andrea. Usb: “Prioritario procedere con nuove assunzioni”

Due le priorità per il sindacato: rafforzare la medicina territoriale e aumentare le assunzioni. Ossia infermieri, medici ,tecnici e operatori socio sanitari. “Più assunzioni equivale a più posti letto”, spiega Alessandro, dirigente Usb Ares 118. “Il problema dei mezzi bloccati davanti agli ospedali diminuisce la quantità di ambulanze sul territorio e questo allunga anche di molto l’arrivo sul target che di norma in città e 8 minuti”.
A cura di Natascia Grbic
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Decine di ambulanze in fila all'ospedale Sant'Andrea di Roma. Ferme, in attesa di poter far scendere i pazienti che trasportano, molti dei quali sospetti casi covid. "Sono settanta i mezzi bloccati che quindi non possono circolare", spiega Alessandro, dirigente Usb Ares 118 a Fanpage.it. Un problema, quello delle file delle ambulanze, che non esiste solo al Sant'Andrea ma che si sta ripetendo ogni giorno, ogni volta davanti un nosocomio diverso. Gemelli, San Filippo Neri, Tor Vergata, San Camillo, Vannini, Casilino. "Parliamo di ore di attesa. Sapevamo tutti che ci sarebbe stata la seconda ondata, la Regione Lazio ha avuto tre mesi per organizzarsi e non l'ha fatto – continua Alessandro – E ora ci troviamo a dover tamponare le deficienze che il territorio non riesce ad attutire".

"Più assunzioni equivale a più posti letto"

Due le priorità per il sindacato: rafforzare la medicina territoriale e aumentare le assunzioni. Ossia infermieri, medici, tecnici e operatori socio sanitari. "I medici di base sono oberati di lavoro. E i cittadini, non avendo risposte, chiamano il 118. Noi il soccorso lo dobbiamo assicurare e li portiamo in ospedale, ma essendoci carenza di operatori, non è possibile assicurare assistenza nell'immediato. Questo perché il personale che è stato assunto finora è andato a malapena a colmare il turnover degli ultimi anni. Più assunzioni invece equivale a più posti letto". Un altro problema delle ambulanze bloccate davanti gli ospedali è che in questo modo ci sono meno mezzi sul territorio. "Il problema dei mezzi bloccati davanti agli ospedali è che diminuisce la quantità di mezzi sul territorio e questo allunga anche di molto l'arrivo sul target che di norma in città e 8 minuti".

"Blocco ambulanze: problema denunciato nel 2016"

La Regione Lazio ha annunciato oggi che nuove ambulanze saranno messe in circolazione, tra cui quelle dell'esercito. Una soluzione che però, secondo il sindacato, non risolverebbe il problema delle file. "Più mezzi metti più vengono bloccati – spiega Alessandro – Puoi mettere anche 500 ambulanze sul territorio, sempre ferme rimangono. Avevamo denunciato questo già nel 2016 quando non c'era il blocco ambulanze ma il blocco barelle. Questo problema andando avanti non si è risolto, ma si è aggravato con la pandemia, con le ambulanze che diventano praticamente stanze di degenza".

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