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Raggi spiega perché non si candida: “Mi immaginate a lavorare con chi ci ha ostacolato? Eddai”

Virginia Raggi spiega con un lungo post pubblicato su Facebook il motivo per cui non si è candidata alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle in vista delle elezioni del 25 settembre.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi spiega con un lungo post pubblicato su Facebook, il motivo per cui non sarà candidata alle elezioni politiche del 25 settembre. Nessun problema, secondo l'ex sindaca di Roma, con la regola del "doppio mandato": "Secondo le nostre regole interne, quella del doppio mandato e del mandato Zero, ritengo che sarei stata perfettamente candidabile". Sono altri, invece, i motivi che hanno l'hanno guidata nella scelta di non affrontare le parlamentarie del Movimento 5 Stelle. Raggi afferma di voler trascorrere più tempo con suo figlio, dopo cinque anni passati a lavorare "7 giorni su 7, h24". Ma soprattutto informa che alla base della sua decisione ci sono motivi politici: "Non ho mai nascosto la mia contrarietà verso le alleanze strutturali e i campi progressisti con i partiti tradizionali e ad oggi non potrei dire con certezza quali saranno, nei prossimi cinque anni in Parlamento, i nostri futuri compagni di viaggio in Parlamento, a differenza di quanto accade nel Consiglio di Roma dove la nostra linea è da sempre è chiara. Ma mi immaginate in uno scenario futuro a dover lavorare gomito a gomito con chi ci ha sempre ostacolato? Eddai su, per me non è possibile". Questo il passaggio centrale e più politico del post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Insomma, un ‘no' netto ad una nuova alleanza post elettorale tra Movimento 5 Stelle e Partito democratico. Raggi mette in evidenza, su questo punto, la situazione attuale dell'Assemblea Capitolina, dove i 5 Stelle fanno una dura opposizione alla maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Roberto Gualtieri. Un quadro diametralmente opposto a quello della Regione Lazio, dove la collega e storica nemica interna Roberta Lombardi è assessora alla Transizione Ecologica della giunta guidata da Nicola Zingaretti, Partito democratico.

Nei giorni scorsi le due rivali non hanno mancato di attaccarsi pubblicamente l'una l'altra. Ha scritto Raggi: "Si abbia il coraggio di chiudere anche con le pseudo alleanze di comodo in quei Comuni o in quelle Regioni laddove è evidente anche alla luce dei programmi che non c'è conciliabilità.Si prenda il caso di un tema come quello della transizione ecologica e dell'inceneritore, che a livello nazionale ha scosso l'anima ecologista del MoVimento 5 Stelle mentre in Regione Lazio pare non riuscire a smuovere neanche una foglia. Altrimenti ci troviamo di fronte alle solite chiacchiere elettorali". Un riferimento chiarissimo proprio a Roberta Lombardi, che ha risposto altrettanto duramente su Facebook: "In fin dei conti si può anche governare Roma per cinque anni e mezzo avendo la maggioranza ma se alla fine del mandato i cittadini ti mandano a casa, senza nemmeno farti arrivare al ballottaggio, allora è il caso di farsi una domanda. Non di lanciare proclami dal pulpito, tra l’altro con una doppia morale sulle candidature e sul processo partecipativo dal basso dopo aver riempito in buona parte le liste dei municipi con dei propri “nominati”".

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