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Lombardi attacca ancora Raggi: “Da lei doppia morale, dopo 5 anni mandata a casa dai romani”

Duro botta e risposta su Facebook, volano stracci tra le due leader del Movimento 5 Stelle del Lazio, Virginia Raggi e Roberta Lombardi.
A cura di Enrico Tata
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Volano stracci tra le due leader del Movimento 5 Stelle del Lazio, Virginia Raggi e Roberta Lombardi. L'ex sindaca è consigliera comunale all'opposizione di Roberto Gualtieri a Roma. La seconda è assessora alla Transizione ecologica della giunta regionale guidata da Nicola Zingaretti. Ad aprire le danze, con un lungo post su Facebook, Virginia Raggi, che ha scritto, tra le altre cose: "Dovremmo finalmente riaprire un dibattito interno, coinvolgere gli attivisti e non “pianificare” tutto a tavolino nelle stanze del “palazzo”. Le liste si fanno alla luce del sole e devono essere aperte a tutti. Il MoVimento non può diventare un tram per portare in Parlamento gli “amici degli amici".

Una richiesta precisa a Giuseppe Conte, che Roberta Lombardi ha preso come spunto per attaccare, sempre su Facebook, l'ex prima cittadina della Capitale: "Alla fine sono i fatti che contano. Sono i risultati raggiunti che parlano del nostro operato e per i quali saremo giudicati alle urne. Perché in fin dei conti si può anche governare Roma per cinque anni e mezzo avendo la maggioranza ma se alla fine del mandato i cittadini ti mandano a casa, senza nemmeno farti arrivare al ballottaggio, allora è il caso di farsi una domanda. Non di lanciare proclami dal pulpito, tra l’altro con una doppia morale sulle candidature e sul processo partecipativo dal basso dopo aver riempito in buona parte le liste dei municipi con dei propri “nominati”". 

Un altro punto di scontro tra le due leader pentastellate è proprio l'alleanza Pd-5 Stelle alla Regione Lazio. Scrive Raggi: "Si abbia il coraggio di chiudere anche con le pseudo alleanze di comodo in quei Comuni o in quelle Regioni laddove è evidente anche alla luce dei programmi che non c’è conciliabilità. Si prenda il caso di un tema come quello della transizione ecologica e dell’inceneritore, che a livello nazionale ha scosso l’anima ecologista del MoVimento 5 Stelle mentre in Regione Lazio pare non riuscire a smuovere neanche una foglia. Altrimenti ci troviamo di fronte alle solite chiacchiere elettorali". 

La risposta di Lombardi è altrettanto dura: "Meglio un dialogo con altre forze politiche funzionale alla realizzazione di un programma e fatto in assoluta trasparenza agli occhi dell’elettorato che una finta e inconcludente morale purista. D’altronde, come peraltro realizzato in Regione Lazio, dove grazie alla collaborazione con le forze di centrosinistra siamo riusciti a far escludere la costruzione di nuovi inceneritori dal Piano regionale dei rifiuti, se invece di condannarci all’irrilevanza si fosse accettato di interloquire con altri per le elezioni di Roma, probabilmente oggi non staremmo parlando di un inutile e dannoso inceneritore invece che di impiantistica moderna per il recupero della preziosa materia prima". 

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