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Quando gli ultras del Feyenoord devastarono la Barcaccia e presero in ostaggio Roma

La finale di Conference League fra Roma e Feyenoord fa ripensare a quando gli ultras olandesi hanno devastato la Barcaccia e “preso in ostaggio” la città.
A cura di Alessia Rabbai
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Grande attesa per la finale di Conference League fra Roma e Feyenoord. Una sfida quella che si disputerà stasera dalle 21 allo stadio di Tirana in Albania, che sarà possibile seguire anche in città, dal maxischermo all'Olimpico. E ai romani tornano i mente i fatti del febbraio 2015, quando i tifosi della squadra olandese di Rotterdam hanno devastato la fontana della Barcaccia a Piazza di Spagna, "prendendo in ostaggio" il centro storico di Roma. Ai piedi della Scalinata di Trinità dei Monti nella vasca del Bernini c'erano palloni di plastica rossi e bianchi, bottiglie di vetro e altri rifiuti: questa la triste e grave scena che si è presentata davanti agli occhi dei cittadini. Un atto vandalico che, si spera, non si ripeta.

La Barcaccia devastata dai tifosi del Feyenoord

Sette anni fa i tifosi del Feyenoord sono arrivati da Rotterdam nella Capitale in migliaia in occasione della partita di Europa League. Si sono riversati a Campo de' Fiori e per le strade del centro storico bevendo birra. Comportamenti che per giorni hanno portato a scontri con le forze dell'ordine, fino a culminare il 20 febbraio, giorno in cui era in programma il match. Prima di prendere il pullman da piazza delle Canestre che li avrebbe portati allo Stadio Olimpico per assistere alla partita, iniziando già a bere dal pomeriggio ci sono stati nuovi scontri delle forze dell'ordine. Tafferugli, lanci di bombe carta e bottiglie verso la polizia. I tifosi hanno riempito le strade di rifiuti e ridotto la Barcaccia ad una discarica.

Condannati 6 tifosi del Feyenoord

A seguito della vicenda incresciosa, le cui immagini immortalate nel cuore della Capitale hanno fatto il giro del mondo, sei ultras del Feyenoord a gennaio del 2021, sei anni dopo l'accaduto, sono stati condannati a pene che vanno dai tre anni e otto mesi ai quattro anni e sei mesi per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, mentre sono stati assolti per quello di radunata sediziosa. Per tutti e sei il giudice ha stabilito 3mila euro di risarcimento al Codacons, che si è parte civile nel processo. Gli ultras non hanno invece ricevuto alcuna condanna per i danni alla Barcaccia per l'insufficienza di prove, che permettessero agli inquirenti di risalire all'identità di chi materialmente ha commesso il danneggiamento. Successivamente la Barcaccia è stata restaurata.

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