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Prende a calci e pugni la compagna, poi la sequestra in casa: 23enne ricoverata in ospedale

L’uomo è stato arrestato dai carabinieri della stazione Roma Ottavia. Le violenze andavano avanti da mesi, ogni volta che poteva il 43enne la picchiava. Adesso è stato arrestato e si trova in carcere, mentre la donna è stata ricoverata in ospedale. Le sue ferite non guariranno prima di un mese.
A cura di Natascia Grbic
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Un uomo di 43 anni ha picchiato la fidanzata di 23, dopodiché l'ha sequestrata in casa. È successo ieri pomeriggio in un appartamento in via Adersen a Roma, in zona Torrevecchia. A quanto si apprende, l'uomo ha prima preso a calci e pugni la compagna dopo una lite scoppiata per futili motivi, poi è uscito di casa chiudendo a chiave il portone e lasciandola dentro senza la possibilità di uscire. Di fatto, un vero e proprio sequestro. La ragazza è riuscita ad affacciarsi alla finestra e a chiamare aiuto: è stata fortunatamente notata da un passante che ha dato l'allarme chiamando il 112. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Roma Ottavia, che sono riusciti a parlare con la giovane. La 23enne è riuscita a dare loro indicazioni sul compagno, dicendo dove si trovava e aiutandoli a rintracciarlo.

Picchia e sequestra la compagna: era violento da mesi

Una volta trovato l'uomo, che è risultato avere a carico numerosi precedenti penali, i carabinieri sono riusciti a entrare in casa e a fare uscire la ragazza. La 23enne era ferita, e sul corpo portava ancora i segni delle percosse del compagno. Caricata in ambulanza, è stata portata al pronto soccorso del Policlinico Agostino Gemelli per essere medicata. Al momento è ancora ricoverata, le sue ferite sono state giudicate guaribili in un mese, ma non è escluso che i giorni di prognosi possano aumentare. Ai carabinieri la ragazza ha raccontato che le violenze andavano avanti da mesi e che ogni volta l'uomo cercava una scusa per picchiarla. Gli scatti di rabbia e violenza erano stati molti nel corso del tempo, ma non lo aveva mai denunciato per paura di ritorsioni. Portato in caserma, il 43enne è stato poi trasferito in carcere.

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