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“Potete rubare un auto per me?”, la richiesta via chat poi lo scambio in parcheggi stabiliti: due arresti

I furti di auto venivano organizzati su un app di messaggistica dove si concordava il luogo in cui parcheggiare i veicoli una volta rubati.
A cura di Enza Savarese
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Una chat online  chiamata "gli specialisti delle quattroruote" usata per commissionare il furto di un auto e programmare poi il recupero. La strategia tecnologica è stata sventata dagli agenti del VIII Distretto Tor Carbone di Roma della Polizia di Stato, che hanno fermato due uomini rispettivamente di 30 e 26 anni in flagranza di reato.

La chat online per controllare a distanza i furti di auto

I due avevano appena parcheggiato una Toyota rubata poco prima e si stavano allontanando, quando sono stati fermati da una pattuglia di servizio. Nella perquisizione, gli agenti hanno ritrovato nelle tasche dei due fermati circa duemila euro in contanti, una somma che gli accusati non sono riusciti a giustificare al momento dell'interrogatorio.

Dalle indagini gli agenti hanno ricostruito una piattaforma online attraverso cui era possibile commissionare il furto di un auto e poi, sempre tramite l'app, concordare il luogo in cui recuperarla.

La Toyota rubata e rintracciata tramite gps dagli agenti 

I due accusati sono stati fermati dagli agenti proprio mentre fermavano il veicolo rubato in uno dei parcheggi "dedicati" per queste operazioni, precisamente in via Giuseppe Berto. Dopo la denuncia dei proprietari gli agenti hanno rintracciato l'auto rubata poche ore prima tramite il gps incorporato nella Toyota. In seguito a tutti gli accertamenti del caso, l'auto è stata riconsegnata ai legittimi proprietari.

I controlli sono scattati anche sul veicolo su cui i due complici hanno tentato inizialmente la fuga dalla pattuglia in servizio. L'auto risultava noleggiata e al suo interno gli agenti hanno ritrovato un paio di occhiali che gli accusati avevano prelevato dall'auto rubata, nonché un kit ben fornito per effettuare i furti di auto. Tra gli strumenti professionali sono stati rinvenuti guanti monouso, coltelli, martello frangivetri ed un telecomando manomesso utilizzato per aprire i cancelli elettrici della abitazioni private.

L'autorità giudiziaria ha convalidato il fermo e i due accusati sono stati arrestati per furto. Continuano intanto le indagini sulla rete online che gestiva le operazioni e sui furti che sono in passato già avvenuti.

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