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Omicidio suicidio dei coniugi giapponesi, l’avvocato a Fanpage.it: “Sbagliato parlare di harakiri”

Oltre alla prima lettera, in casa Sakamoto, dove si è compiuto l’omicidio-suicidio dei coniugi giapponesi, sono stati rinvenuti altri tre scritti in lingue italiana destinati ai loro cari.
A cura di Beatrice Tominic
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Oltre alla lettera scritta in giapponese, presumibilmente destinata al figlio, la coppia di coniugi giapponesi Eiko e Tetsuo Sakamoto ha lasciato altri tre scritti destinati alle persone a loro più care, in cui esprimono affetto e ringraziamenti, stavolta scritti in italiano: "La scrittura sembra essere riconducibile al marito – ha dichiarato in un'intervista rilasciata a Fanpage.it l'avvocata della famiglia, Carolina Capaldo – Ma avremo maggiori informazioni solo a seguito della perizia calligrafica."

Già nella prossima settimana, sarà possibile fare luce sia sui tre scritti che sulla prima lettera rinvenuta, quella in giapponese. Proprio per lunedì, infatti, è stata disposta la traduzione della lettera indirizzata al figlio che, però, non è ancora riuscito a leggerla, essendo arrivato sul luogo del delitto, infatti, quando era già stato posto sotto sequestro.

Prevista sempre per lunedì, inoltre, anche l'autopsia sui corpi dei due coniugi con cui si potrà chiarire l'esatta dinamica di quello che, per il momento, sembra trattarsi di un suicidio-omicidio, sebbene la scena che si sono trovati davanti gli inquirenti lasci poco spazio ai dubbi.

Suicidio-omicidio: ecco perché non possiamo parlare di harakiri

"Non possiamo parlare di harikiri: questa terminologia, infatti, potrebbe nascondere un profilo velatamente diffamatorio. Nella cultura giapponese, infatti, anche la scelta del rituale può essere determinante – ha spiegato l'avvocata Capaldo – i Sakamoto si trovavano in Italia da più di 50 anni, ma erano ancora profondamente legati alla loro cultura e anche il loro figlio, che ha 55 anni, è cresciuto con una cultura mista."

Il 55enne vive in Italia da quando era ragazzino, infatti, ma i suoi genitori, invece, erano rimasti molto legati alla tradizione culturale da mantenere e un'onorabilità della cultura giapponese: Tetsuo Sakamoto era un docente universitario de L'Orientale di Napoli, il centro di studi giapponese più importante in Italia. Quello compiuto dai due anziani coniugi è stato un gesto completamente inatteso: "Non c'era nulla che facesse presagire il gesto, almeno fino al giorno prima – ha spiegato l'avvocata – Il figlio, infatti, si sentiva con i suoi genitori tutti i giorni e almeno un giorno sì e uno no andava a fare visita nella loro casa."

Il ritrovamento

I cadaveri due coniugi sono stati rinvenuti lo scorso giovedì, il 28 aprile, nella loro casa in zona Ponte Milvio. La moglie, classe 1931, è stata ritrovata a letto con una ferita alla testa mentre il corpo dell'uomo, nella vasca da bagno, riportava una ferita profonda all'addome e un coltello nella mano. Subito dopo il ritrovamento sono state aperte le indagini, incominciate verso mezzogiorno dopo la segnalazione giunta da un parente.

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