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Uccide la moglie e poi fa harakiri, l’omicidio-suicidio dei coniugi giapponesi: trovata una lettera

Sul tavolo dell’abitazione di Collina Fleming è stata trovata una lettera scritta in giapponese: sarà tradotta e sottoposta a perizia. Potrebbe chiarire i motivi del gesto.
A cura di Redazione Roma
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Avrebbe prima colpito la moglie Eiko alla testa con un oggetto contundente, uccidendola. Poi avrebbe fatto seppuku nella vasca da bagno, tagliandosi il ventre con un coltello. Questa l'ipotesi più accreditata di quanto avvenuto nelle scorse ore a Roma, in zona Collina Fleming, dove due anziani coniugi giapponesi sono stati trovati in casa privi di vita. Sul caso indagano gli agenti del commissariato Ponte Milvio, che al momento non escludono nessuna possibilità. Nella giornata di ieri è stato ascoltato il badante della coppia: l'uomo ha lasciato l'abitazione dei coniugi alle tre di notte per andare a lavorare in un laboratorio di gelati, e ha dichiarato agli investigatori che Eiko e Tetsuo Sakamoto erano ancora vivi quando è andato via. Il decesso è avvenuto probabilmente tra le 3 di notte e le 10 del mattino, ora in cui sono intervenuti i poliziotti nell'appartamento di Collina Fleming.

Sul tavolo dell'abitazione è stata trovata una lettera scritta in ideogrammi giapponesi. La missiva è stata affidata a un traduttore, dopodiché sarà effettuata una perizia per verificare che sia stata scritta da uno dei due coniugi e non da una terza persona. Secondo alcune informazioni emerse sulla vicenda, sembra che la coppia avesse negli ultimi tempi alcuni problemi di salute. Lui, Tetsuo Sakamoto, era un professore molto conosciuto e stimato: dal 1982 commendatore della Repubblica italiana, ex professore di dottrine orientali all'Università di Napoli, amatissimo dai suoi studenti, e anche vicepresidente dell'associazione Italia Giappone. Una coppia gentile, ricordata da amici, vicini, parenti e conoscenti con grande affetto. Nulla aveva fatto presagire un gesto del genere.

Le dichiarazioni dei legali

Nelle ultime ore è stata inviata una nota da parte dei legali della famiglia Sakamoto: "Gli Avvocati De Rosa e Capaldo, legali delle persone offese (la famiglia Sakamoto) chiedono silenzio sulla vicenda poiché notizie afferenti alla dinamica del suidicio potrebbero ledere la sensibilità delle persone offese; del resto al momento, seppur abbastanza chiara nella dinamica, la vicenda presenta punti ancora da chiarire in sede investigativa; nei prossimi giorni (già lunedì) dovrebbe essere depositata la traduzione, disposta dal PM titolare dell’inchiesta dott. Di Maio, della lettera in lingua giapponese destinata all’unico figlio rivenuta nell’appartamento dei coniugi deceduti, dove potrebbe esserci la spiegazione del motivo alla base del gesto."

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