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Nessuna emergenza dopo la riapertura delle scuole: le metropolitane di Roma restano mezze vuote

Nell’ultima settimana di settembre, dal 21 al 27 settembre, gli ingressi nelle tre metropolitane sono stati inferiori del 50 per cento rispetto al periodo pre-Covid: Meno 50 per cento sulla Metro A di Roma, meno 48 per cento sulla Metro B, meno 56 per cento sulla B1 e meno 36 per cento sulla Metro C.
A cura di Enrico Tata
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I turisti non sono tornati ad affollare il centro di Roma e i romani non si fidano ancora dei mezzi pubblici. Neanche la riapertura delle scuole ha avuto effetto sui dati degli ingressi nelle tre linee di metropolitana di Roma, che rimangono molto bassi e molto inferiori a quelli precedenti all'emergenza coronavirus. Viceversa il traffico automobilistico è già tornato a livelli pre-Covid e anzi, in alcuni giorni, il flusso è addirittura superiore. In vista del ritorno in classe quest'estate Roma Mobilità aveva elaborato scenari ottimistici e pessimistici: quello più pessimista prevedeva circa "520.000 validazioni giorno per le tre linee metropolitane e una punta di carico di circa 8.000 passeggeri per la tratta Anagnina ‐ Battistini nell’ora di punta". Nelle ultime settimane di luglio (senza scuole, ma post lockdown) sono state registrate circa 300mila validazioni giorno, una punta di carico di circa 5.000 passeggeri per la stessa tratta Anagnina ‐ Battistini nell’ora di punta e la presenza, suddivisa per treno, di circa 300 viaggiatori.

Questo scenario, si legge nello studio, "evidenzia una capacità di offerta massima possibile del servizio vicino alla domanda, senza margini operativi di gestione in presenza sia delle normali e quotidiane anomalie del servizio (malore a bordo, ritardo nell’incarrozzamento dei passeggeri, soppressione di una corsa, etc.) che di eventi molto più complessi ed articolati (interruzione parziale del servizio, guasti gravi all’infrastrutture, anomalie del materiale rotabile, etc.). Difficili anche le condizioni di gestione dei flussi all’interno delle stazioni, dei contingentamenti in ingresso dei viaggiatori con possibili file all’esterno, quindi pericolosi assembramenti e immaginabili problemi di ordine pubblico". Per ovviare a questi possibili problemi, suggeriva Roma Mobilità, "potrebbe essere opportuno un tavolo di lavoro con gli enti preposti al fine di mettere in atto le azioni necessarie a supportare i servizi che potrebbero alleggerire tali carichi, con particolare riferimento alle fasce di punta".

Da sottolineare che tale scenario prendeva in considerazione la limitazione al 60 per cento della capienza all'interno dei mezzi pubblici (quindi circa 700 passeggeri per ogni treno della metropolitana). La Regione Lazio a settembre ha deciso di alzare questo limite all'80 per cento e proprio per questo la scorsa settimana il sindacato Usb, che già considerava troppo alta la soglia del 60 per cento, ha indetto uno sciopero del personale Atac e Cotral.

I dati sugli ingressi in metro: -50 per cento sulla Metro A

Per il momento, rivelano i dati forniti da Roma Mobilità sull'impatto di Covid-19 sul trasporto pubblico romano, la realtà si è rivelata più ottimistica delle previsioni: nell'ultima settimana di settembre, dal 21 al 27 settembre, infatti gli ingressi nelle tre metropolitane sono stati inferiori del 50 per cento rispetto al periodo pre-Covid: meno 50 per cento sulla Metro A, meno 48 per cento sulla Metro B, meno 56 per cento sulla B1 e meno 36 per cento sulla Metro C.

 
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