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Neonato morto al Pertini, per la perizia non c’è nessun colpevole: “Tragedia non prevedibile”

Secondo la perizia disposta dalla pubblico ministero, non ci sarebbe nessun responsabile per la vicenda del neonato morto all’ospedale Sandro Pertini.
A cura di Natascia Grbic
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Quella del neonato morto all'ospedale Sandro Pertini di Roma sarebbe stata una tragedia non prevedibile e per la quale non vi è alcuna responsabilità. Questo quanto emerge dalla perizia disposta dalla pubblico ministero Maria Sabina Calabretta, e riportata da Il Corriere della Sera, per ricostruire passo dopo passo cos'è accaduto la notte dell'8 gennaio.

La perizia del professor Luigi Cipolloni è stata eseguita sulla base delle cartelle cliniche digitali e cartacee, sulle testimonianze degli infermieri, dei medici e delle donne ricoverate in camera con la donna che ha sporto denuncia. Secondo quanto emerso, i controlli del personale sanitario sarebbero stati effettuati da prassi ogni due ore, seguendo quindi il protocollo previsto in questi casi.

La notte in cui è avvenuta la tragedia, il personale sanitario è andato a controllare la donna in stanza alle 23.15, per poi tornare verso mezzanotte e 40 per visitare un'altra donna che si trovava in stanza insieme a lei. È a quel punto che si rendono conto di quanto avvenuto, con il neonato ormai incosciente. Subito sono cominciate le manovre di rianimazione, ma per il piccolo non c'è stato nulla da fare, era ormai deceduto.

A decidere come evolverà il caso, sarà adesso la Procura di Roma. I genitori del neonato morto, infatti, hanno lamentato non un'assenza di controlli, ma il fatto che la neomamma fosse stata lasciata da sola con il bimbo in rooming in, nonostante la stanchezza per il travaglio. La donna ha dichiarato di aver chiesto aiuto diverse volte, ma di non essere mai stata ascoltata.

"Ero stravolta, ho chiesto aiuto alle infermiere, chiedendo loro se potevano prenderlo almeno per un po’, mi è sempre stato tuttavia risposto che non era possibile portarlo nella nursery – le parole della donna riportate in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera – E lo stesso è accaduto la notte di sabato. Anzi, mi sentivo peggio dei giorni precedenti. Ho chiesto ancora di prendere il bimbo, non l’hanno fatto. Due notti ho resistito, l’ultima ero davvero affaticata. ‘Non è possibile', mi è stato risposto ancora una volta".

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