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Nel Lazio i primi test sierologici in Italia nelle scuole: oltre 120mila dopo Ferragosto

Oltre 120mila test sierologici saranno somministrati a operatori scolastici, insegnanti e alunni disabili delle scuole. Il Lazio sarà capofilia tra le regioni italiane nei controlli per la ricerca del virus, in vista della riapertura attesa per l’autunno. La supervisione scientifica sarà dello Spallanzani.
A cura di Alessia Rabbai
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Istituto Spallanzani
Istituto Spallanzani

Il Lazio sarà la prima regione d'Italia a sottoporre i dipendenti delle scuole ai test sierologici per la ricerca del coronavirus, in vista della riapertura. Il ritorno tra i banchi è atteso per l'autunno e la Regione testerà il personale come già fatto con gli operatori sanitari e le forze dell'ordine. A presentare l'iniziativa il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato e l'assessore all'Istruzione Claudio Di Berardino, con l'obiettivo di inziare il nuovo anno in sicurezza. "Abbiamo già pubblicato la gara per acquisire oltre 120mila test" ha spiegato D'Amato.

Test sierologici nelle scuole del Lazio

Come rende noto la Regione, i test sierologici nelle scuole del Lazio saranno somministrati a circa 120mila operatori delle scuole, insegnanti, operatori tecnici, personale di sostegno, amministrativo, ausiliario di ogni istutito di ogni ordine fino al secondo grado, comprese le paritarie, quelle professionali e i servizi educativi dell'infanzia. Il test sierologico viene effettuato tramite prelievo venoso, tampone in caso di positività alla siero prevalenza e isolamento qualora l'esito del tampone risulti positivo e tracciamento dei contatti, come previsto dalla procedura. Il tutto avverrà sotto alla supervisione scientifica dell'Istituto nazionale di Malattie Infettive Spallanzani di Roma, baluardo nella battaglia contro il coronavirus.

Sperimentazione del test rapido molecolare per gli aeroporti

L'assessorato regionale alla Sanità ha reso inoltre noto che è in corso la sperimentazione del test rapido molecolare presso l'ospedale Spallanzani. "Si tratta di un metodo che potrebbe essere usato, qualora il Governo lo preveda, nei più importanti aeroporti, per monitorare gli ingressi, individuare eventuali positivi mettendoli in quarantena. "Ciò per far fronte ai contagi d'importazione che si sono registrati nelle ultime settimane". Oggi nel Lazio su sedici dei nuovi contagi registrati, sette sono riconducibili infatti a passeggeri provenienti dall'estero, da Bangladesh, Pakistan, Romania e India.

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