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Morta a 100 anni l’attrice Franca Valeri: “La mia Sora Cecioni ispirata ai romani de Roma”

Milanese di nascita, romana d’adozione, l’attrice Franca Valeri si è spenta a 100 anni nella sua amata villa di Trevignano Romano, sul lago di Bracciano. Una donna che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della cultura, attraversata a 360 gradi da una delle più grandi artiste che l’Italia potrà mai ricordare.
A cura di Natascia Grbic
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Si è spenta poco dopo aver compito 100 anni l'attrice Franca Valeri, donna che ha attraversato un secolo lasciando la sua impronta indelebile nel mondo della cultura. Nata a Milano ma romana d'adozione, era nata il 31 luglio 1920: in occasione del suo centenario, sono stati numerosi i festeggiamenti a lei dedicati, alla signorina Snob e alla Sora Cecioni che hanno fatto ridere diverse generazioni. E proprio quest'ultimo personaggio, uno dei più famosi della sua carriera, era ispirato ai romani, al loro cinismo e alla loro ironia. Perché Franca Valeri, una giovinezza passata tra  l'infanzia tra Milano, Riccione, Venezia e la Svizzera, aveva poi scelto Roma come città prediletta dove stabilirsi e passare la sua vita. Le piaceva stare in questa città caotica, frenetica, ma allo stesso tempo accogliente e generosa. E anche se negli ultimi anni la città era cambiata, esercitava sempre il suo fascino di un tempo. Molto vicina alle realtà dell'autogestione romana, nel 2011 Franca Valeri aveva sostenuto l'occupazione del Cinema Palazzo nel quartiere San Lorenzo partecipando a un'iniziativa insieme a Sabina Guzzanti. Sempre nello stesso anno, è intervenuta all'occupazione del Teatro Valle, nel centro di Roma.

La villa di Trevignano Romano lasciata al WWF

Franca Valeri viveva a Trevignano Romano, sul lago di Bracciano. La sua villa è stata lasciata in eredità al WWF: diventerà un posto dove accogliere gli animali in difficoltà, quegli animali che tanto amava e per i quali si era spesa in vita. Nella sua villa di campagna viveva con i suoi adorati cani e i suoi amati gatti: una pace che le mancava molto quando andava in tournée e passava diverso tempo lontana da casa.

La carriera di Franca Valeri

Perseguitata dalle leggi razziali in quanto figlia di padre ebreo, Franca Valeri si è salvata grazie alla complicità di un conoscente che, lavorando all'anagrafe, aveva nascosto la sua identità. "Ancora mi chiedo come sia riuscita a salvarmi", aveva dichiarato in una delle ultime interviste rilasciate: L'esordio dell'attrice è avvenuto nel 1947 con il personaggio di Lea Lebowitz, una donna ebrea innamorata del rabbino. Dopo è entrata a far parte del Teatro dei Gobbi, mentre negli anni '50 approda al cinema, dove lavorerà con registi e attori del calibro di Federico Fellini, Alberto Sordi e Totò. Di Sordi aveva detto: "Meraviglioso. Sembrava svagato ma era molto professionale e dedito al lavoro. Un grande compagno di scena". Negli anni '60, dopo teatro e cinema, Franca Valeri è arrivata anche in televisione, diventando una vera e propria colonna portante di programmi come Studio Uno e Sabato Sera.

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