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Molotov contro Antonio Di Silvio, detto ‘Cavallo’: portato in caserma un sospettato

Un primo sospettato è stato portato in caserma per l’agguato ad Antonio Di Silvio, detto Cavallo. I carabinieri continuano ad indagare.
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A cura di Beatrice Tominic
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Spunta un primo sospetto per l'agguato avvenuto nella giornata di ieri ai danni di Antonio Di Silvio detto "Cavallo", rimasto ustionato dopo che qualcuno ha lanciato contro di lui una molotov, non appena ha aperto la porta dell'appartamento in cui vive. Dopo l'accaduto, i carabinieri del nucleo investigativo hanno fatto partire immediatamente le indagini concentrandosi su una pista: fra le prime ipotesi, sembra che l'aggressione possa trattarsi di un regolamento di conti nell'ambito delle attività di spaccio, ma i carabinieri stanno ancora indagando sul movente. Già ieri è stato portato in caserma un primo sospettato.

La prima ricostruzione

L'agguato ai danni di Di Silvio è avvenuto ieri, nel quartiere popolare Nicolosi di Latina, dove la vittima si trovava a scontare gli arresti domiciliari. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato lo stesso Antonio Di Silvio, detto "Cavallo", ad aprire la porta al suo aggressore che gli ha lanciato contro una molotov, prima di fuggire: in breve tempo l'uomo ha preso fuoco. Trasportato d'urgenza all'ospedale Santa Maria Goretti del capoluogo pontino, Antonio Di Silvio si è ritrovato diverse ustione sul corpo e si trova ricoverato in prognosi riservata, ma non rischia la vita.

Cavallo si trovava, come anticipato, ai domiciliari dopo che nel 2020 era stato condannato a quattro anni di reclusione con rito abbreviato per rapina aggravata. Di Silvio aveva rubato ad un giovane alcuni degli effetti personali, come lo smartphone, due orecchini, una catenina e un paio di occhiali da sole, oltre a 130 euro: dopo l'arresto e la condanna, il giudice ha disposto per lui gli arresti domiciliari.

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