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Maxi truffa Gratta e Vinci per 27 milioni di euro: “Stappiamo lo champagne”

La guardia di finanza ha scoperto una maxi truffa condotta da 12 persone sparse tra Roma e Mantova che tra il 2015 e il 2019, tramite un sistema di tracciamento, sono riusciti a individuare quattro biglietti vincenti del Gratta Vinci per ricompense complessive pari a 27 milioni di euro. Gli indagati sono adesso accusati di truffa aggravata, ricettazione, accesso abusivo ai sistemi informatici e autoriciclaggio di capitali illeciti.
A cura di Francesco Muccino
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Una maxi truffa milionaria condotta attraverso un sistema di tracciamento che ha permesso di individuare i biglietti vincenti del Gratta e Vinci. È quanto scoperto dagli agenti della guardia di finanza che hanno individuato un gruppo di persone, sia dipendenti che ex dipendenti della Lottomatica, società concessionaria dei giochi per conto dello Stato, che tra il 2015 e il 2019 hanno intercettato e poi incassato quattro biglietti dal valore di milioni di euro.

Nello specifico, due ticket del Super Cash di 7 milioni di euro ciascuno e con una probabilità di vincita stimata a una su quasi 16 milioni di biglietti, e due Gratta e Vinci del Maxi Miliardario dal valore ognuno di 5 milioni di euro, con una probabilità di vittoria pari a una su oltre nove milioni di biglietti. I finanzieri hanno quindi eseguito il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie nei confronti di 12 persone per un totale di 27 milioni di euro. Il gruppo, che comprende dieci persone residenti a Roma e due a Mantova, è adesso indagato a vario titolo per truffa aggravata, ricettazione, accesso abusivo ai sistemi informatici e autoriciclaggio di capitali illeciti.

Truffa Gratta e Vinci: accessi ai sistemi informatici per individuare i biglietti fortunati

"Dopo che fai? Stappi lo champagne?", si leggeva nella chat di uno dei dipendenti della Lottomatica indagati dalla guardia di finanza. Coordinate dalla Procura di Roma nell'ambito di attività di antiriciclaggio, le indagini dei finanzieri hanno consentito di risalire agli accessi al sistema informatico eseguiti dai dipendenti per ottenere le informazioni riservate attraverso le quali risalire all'identificazione dei biglietti fortunati e la loro localizzazione presso rivenditori sparsi in tutta Italia. Una volta individuati, gli indagati si recavano nel punto vendita interessato per acquistarli e quindi incassarli. Oltre a violare il codice deontologico, che impedisce ai lavoratori di partecipare alle lotterie in concessione, i truffatori hanno mandato parenti e conoscenti a presentare e riscuotere i biglietti, ingannando così i colleghi gestori. Tutte le persone coinvolte si sono poi spartite le vincite tra loro. I ticket, inoltre, sono stati rinvenuti dai furbetti in città diverse da quelle in cui i truffatori risiedono. Nello specifico, i due Gratta e Vinci dal valore di 5 milioni di euro sono stati comprati nel 2015 rispettivamente in un locale di Milano e in uno di Brescia; nel 2017 uno dei Super Cash è stato acquistato a Foggia, mentre l'ultimo nel 2019 a Cremona. Appreso infine delle indagini della guardia di finanza nei loro confronti, gli indagati hanno provato a far scomparire le grosse somme di denaro racimolate, non riuscendoci in tempo.

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