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Madonna Trevignano, la veggente dal campo dei rosari al Tribunale: oggi l’udienza per bancarotta

Nuova udienza per il fallimento della ditta di ceramiche di Maria Gisella Scarpulla, a processo per bancarotta fraudolenta. Oggi il suo avvocato la rappresenterà al Tribunale di Civitavecchia. Verranno ascoltati alcuni testimoni.
A cura di Alessia Rabbai
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Maria Giseppa Scarpulla, alias Gisella Cardia, nella mattinata di oggi, lunedì 8 maggio, ha un'udienza al Tribunale di Civitavecchia, per bancarotta fraudolenta. Uno dei suoi avvocati difensori, Giuseppe Marazzita, fa sapere che infatti "Gisella non sarà fisicamente presente" verrà dunque rappresentata dal suo legale e che l'udienza riguarda appunto "il fallimento dell'azienda di ceramiche". Oggi verranno ascoltati alcuni testimoni informati sui fatti.

Maria Giuseppa Scarpulla condannata per bancarotta fraudolenta

Maria Giuseppa Scarpulla per il reato di bancarotta fraudolenta ha ricevuto una condanna in primo grado a due anni di reclusione con pena sospesa dal Trubunale di Patti, in provincia di Messina. Un processo ad oggi è ancora in corso, che è partito dalla Sicilia ed è arrivato a Civitavecchia. L'amministratore unico e liquidatore e l'amministratore di fatto di un'azienda che opera nel settore edile avrebbero stipulato con l'impresa della quale Scarpulla era amministratrice unico e il dipendente e procuratore speciale, un contratto d’affitto d’azienda per un totale di 108 mila euro all'anno. Un canone ritenuto incongruo e che avrebbe condotto la società al fallimento. In merito alla vicenda processuale che la vede coinvolta Scarpulla ha sempre ricordato a chi le chiedeva spiegazioni, che una persona è innocente fino al terzo grado di giudizio.

Parla l'ex seguace che ha scoperto la condanna per bancarotta fraudolenta

La vicenda della bancarotta fraudolenta in cui è coinvolta la veggente di Trevignano Romano e che risale al 21 febbraio 2013 è finita sotto i riflettori dopo che un ex seguace, Roberto Rossiello, ha scoperto che il suo vero nome non era Gisella Cardia come sosteneva di chiamarsi, ma Maria Giuseppa Scarpulla. La veggente infatti aveva raccontato ad alcune persone vicine a lei, tra le quali appunto al tempo di fatti Roberto, che aveva un'azienda di ceramiche in Sicilia, dove doveva recarsi di tanto in tanto. Spesso regalava degli oggetti alle persone che le erano vicine quando tornava nel paese sul Lago di Bracciano.

Roberto partendo dal logo sotto ad una tazza ha fatto delle ricerche: "Su Google ho scoperto che l'azienda era fallita e che c'era un'inchiesta su una persona di nome Giuseppa Scarpulla per bancarotta fraudolenta. Noi inzialmente non sapevamo che si chiamasse così, premetto che non l'avevamo mai vista a Trevignano e non era mai venuta a messa, questo è stato un altro campanello d'allarme". Da quel momento in poi Roberto e sua moglie insieme ad altri seguaci di Gisella Cardia, hanno deciso di prendere le distanze da lei e hanno smesso di partecipare ai raduni di preghiera.

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