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Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Madonna di Trevignano, Roberto ex seguace di Gisella: “Minacciava i preti che perdonano l’aborto”

Roberto Rossiello è uno degli ex seguaci di Gisella Cardia, la veggente che sostiene di vedere la Madonna. Ha raccontato la sua esperienza a Fanpage.it e perché insieme alla moglie abbia preso le distanze dalla comunità di Trevignano. “Non sapeva neanche recitare il rosario all’inizio, glielo ha insegnato mia moglie”. E poi quei messaggi violenti: “Secondo Gisella la Madonna minacciava i sacerdoti che avrebbero perdonato il peccato dell’aborto, dicendo addirittura che avrebbe tagliato loro il braccio”.
A cura di Alessia Rabbai
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Roberto Rossiello, ex seguace di Gisella Cardia
Roberto Rossiello, ex seguace di Gisella Cardia
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Dalla statuetta della Madonna di Trevignano che trasuda olio alle scritte sull'avambraccio, dai gruppi di preghiera in casa alla recita del rosario nel Campo delle Rose delle presunte apparizioni. Roberto Rossiello, ex seguace di Gisella Cardia, la veggente che sostiene di vedere la Vergine Maria che le affida dei messaggi, ha raccontato la sua esperienza personale in un piovoso pomeriggio di aprile, di quando insieme alla moglie ha frequentato casa sua e perché dopo alcuni mesi abbia deciso di allontanarsene. Decisivo al suo allontanamento è stato l'aver scoperto in prima persona che Scarpulla era stata condannata per bancarotta fraudolenta. Come Luigi Avella che, ha donato volontariamente 123mila euro alla onlus Madonna di Trevignano, Roberto è una delle persone che hanno preso le distanze dalla veggente. Come altre persone, ha spiegato di essersi fidato per la presenza del vescovo alla recita dei rosari di Gisella.

"Invitava la gente a vedere la statuetta che lacrimava"

Roberto ha conosciuto Gisella Cardia come molti da queste parti, tramite il passa parola. "Ha incontrato mia suocera dal parrucchiere – era l'aprile del 2016 racconta – Parlando di un viaggio fatto dieci anni fa a Madjugorje, Gisella le si è avvicinata dicendole di esserci stata anche lei e di aver comprato una statuetta che lacrima. Mia suocera lì per lì è rimasta perplessa, Gisella le ha chiesto perché non vieni a vederla? Però non si conoscevano. Quando mia suocera è tornata a casa ne ha parlato con mia moglie, ero anche io presente. Così abbiamo preso coraggio e siamo andati".

"Gisella non sapeva neanche recitare il rosario"

Ma cosa succede quando Roberto arriva a casa di Gisella? "Abbiamo aspettato 10-15 minuti per entrare nella camera da letto dove teneva la statuetta sul comò. Credevamo che quel tempo le servisse per sistemare la camera". Poi Gisella gli presenta "il miracolo", la statua "non è che lacrimava dagli occhi", ma "trasudava tutta era un misto di una sostanza oleosa e acqua". "Lì per lì siamo rimasti colpiti – ammette Roberto – perché sembrava un fenomeno straordinario e d'impatto ci siamo messi a recitare il rosario Gisella non sapeva farlo, glielo ha insegnato mia moglie".

"Mi sono fidato perché ai rosari di Gisella c'era il vescovo"

Sul fenomeno della statuetta subito Roberto ha chiesto il coinvolgimento del parroco della parrocchia di Trevignano. "Ho chiesto a Gisella perché ci avesse chiesto di andare a vedere la statuetta prima di parlare con don Gabriel, parroco della comunità e nostro padre spirituale. Lei diceva di non avere contatti con lui". Roberto ha poi mostrato al parroco delle foto della statuetta, chiedendogli di venire a vedere la situazione. "Don Gabriel non ci credeva e ha detto soltanto se è una cosa che viene da Dio sarà lui a spianare la strada. Successivamente Gisella ha detto che Don Gabriel era il diavolo". Questo è stato il primo campanello d'allarme che lo ha poi spinto ad allontanarsene.

Alcune persone che nel tempo si sono allontanate dalla veggente hanno detto che inizialmente si sono fidate per la presenza del vescovo ai rosari di Gisella. Com'è accaduto un sabato pomeriggio d'agosto, quando solitamente recitavano il rosario a casa di Gisella ed è arrivato il vescovo. "Ci ha detto venite in chiesa, vi dò le chiavi. Il fatto che lui abbia presenziato anche entrando nella navata centrale della chiesa con la statuetta in mano per noi è stato come se tutto fosse reale, come se la Chiesa fosse realmente presente".

Le visioni di Gisella Cardia

Roberto inizia a frequentare il gruppo di preghiera assiduamente e ad assistere alle visioni della veggente. Mentre recitavano il rosario Gisella si accasciava in terra, si metteva in ginocchio e cominciava a fissare un punto nella stanza. Poi, come se un estasi cominciava a parlare e a raccontare i messaggi che le arrivavano dalla Madonna. Messaggi catastrofici, minacciosi, tanto che Roberto ammette: "Avevamo paura".

A volte la veggente diceva che la Vergine non era potuta venire a parlare con lei e diceva di aver parlato con Gesù, un'altra volta addirittura con Dio. "Io sono andato a scuola dalle suore, sono cresciuto in una cultura nella quale la Madonna è una mamma che intercede per noi presso il Figlio, che ti abbraccia e consola nei momenti di difficoltà. Mentre la figura che emergeva da questi messaggi era cattiva, come se fossimo tutti ingrati".

"Ho scoperto la condanna di Gisella per bancarotta fraudolenta"

Gisella Cardia ha raccontato ad alcune persone vicine a lei, tra le quali Roberto, che aveva un'azienda di ceramiche in Sicilia, poi fallita, dove doveva recarsi per recuperare degli avanzi. Spesso quando tornava regalava delle ceramiche. Roberto ha fatto delle ricerche: "Dal logo della ditta su due tazze ho su Google ho scoperto che l'azienda era fallita e che c'era un'inchiesta su una persona di nome Giuseppa Scarpulla per bancarotta fraudolenta. Noi inzialmente non sapevamo che si chiamasse così, premetto che non l'avevamo mai vista a Trevignano e non era mai venuta a messa, questo è stato un altro campanello d'allarme".

"Messaggi catastrofici ci hanno fatti allontanare"

Marito e moglie sentono la loro fede presa in giro di fronte a quei messaggi così violenti e catastrofici, così se ne vanno. "Uno degli accadimenti che ci ha fatto decidere di prendere definitivamente le distanze da Gisella è stato un messaggio che ha letto durante la recita del rosario che veniva fatta per la seconda volta nel Campo delle Rose. Nel messaggio secondo Gisella la Madonna minacciava i sacerdoti che avrebbero perdonato il peccato dell'aborto, dicendo addirittura che avrebbe tagliato loro il braccio.

Non ci potevamo credere che la Vergine Maria, che è una mamma, parlasse così. Io e mia moglie quando ne siamo usciti non avevamo più tanta voglia di pregare e di andare in Chiesa, perché ci siamo sentiti presi in giro. Ad oggi dico che è l'esatto contrario: questa esperienza ci ha aiutato a fortificare la nostra fede perché il signore mi ha fatto capire chi sono i falsi idoli, ma che io devo seguire la strada che Gesù ci ha insegnato".

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