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Lombardi (M5S): “Difendo limite due mandati, ci sono tanti modi per essere utili alla cosa pubblica”

Ospite di Fanpage.it Roberta Lombardi, l’assessora del Movimento 5 Stelle alla Transizione Ecologica della Regione Lazio. Sul suo futuro politico spiega: “Difendo il limite dei due mandati, se è uno è stato bravo e utile alla cosa pubblica ci sono tanti per continuare a dare il proprio contributo”.
A cura di Valerio Renzi
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Roberta Lombardi è uno dei volti storici del Movimento 5 Stelle. Deputata e poi candidata alla presidenza della Regione Lazio, ha traghettato i pentastellati dall'opposizione alla maggioranza entrando, con la collega Valentina Corrado, nella giunta di Nicola Zingaretti dove ricopre l'incarico di assessora alla Transizione Ecologica e Digitale. E proprio per parlare del suo impegno di governo è stata ospite degli studi romani di Fanpage.it. Un'intervista che è stata anche un'occasione per discutere del suo futuro impegno politico. Da sempre favorevole a mantenere inalterata la regola sui due mandati, che agita il Movimento 5 Stelle già alle prese con il nodo della leadership di Conte, spiega che questo non vuol dire il suo ritiro dalla politica: "Se uno dimostra che è stato utile alla cosa pubblica non è necessario candidarsi per dare il proprio contributo".

Tra poco sarà un anno che ricopre il ruolo di assessora alla Transizione Ecologica. Una sfida che ha colto insieme alla scelta di un'alleanza programmatica e di governo con il centrosinistra alla Regione Lazio. I tempi sono maturi per un primo bilancio?

Se c'è un bilancio è molto positivo. L'istituzione di questo assessorato sicuramente ha portato un investimento politico di questa maggioranza allargata, su quelli che sono i temi con cui si confronterà la politica vera dei prossimi anni: la transizione ecologica del nostro Paese, che passa attraverso la transizione energetica, e che necessariamente deve essere accompagnata dalla digitalizzazione delle infrastrutture che la rende possibile. Nei prossimi mesi approveremo degli importanti atti di programmazione come l'agenda digitale regionale e il piano di transizione ecologica della Regione.

La tassonomia verde approvata dall'Unione Europea ha fatto molto discutere. I movimenti ambientalisti hanno contestato duramente le scelte su gas e nucleare. Che ne pensa?

Sono critiche che condivido. Aver inserito nella tassonomia verde sia il gas che il nucleare non aiuta a pensare davvero la transizione ecologica. Mi rendo conto che c'è una composizione ovviamente di interessi diversi dei paesi europei, e che bisogna tenerne conto quando si licenzia un documento onnicomprensivo come questo, ma dobbiamo essere chiari su questo. L'Italia sul nucleare è stata molto chiara, e sul gas stiamo lavorando per andare verso una transizione sempre più veloce verso le energie rinnovabili.

Il progetto per la realizzazione di un impianto di biogas a Civitavecchia ha ottenuto le autorizzazioni dai tecnici regionali, ma i comitati locali si oppongono. Anche lei si è detta contraria al progetto, perché?

Sono contraria a grandi impianti sul territorio perché sono in contrasto con l'indirizzo politico che la nostra maggioranza ha intrapreso con l'approvazione del Piano Regionale dei Rifiuti, che parla di impianti di prossimità e al servizio delle comunità locali. Una politica del genere farebbe meglio comprendere l'utilità di determinati tipi di impianti perché proprio a servizio dei cittadini di quel territorio lo vivono. Quindi ho chiesto all'interno della giunta una riflessione ampia, anche a fronte della grande mole di autorizzazioni richieste di autorizzazioni pervenute alla Direzione competente, che eccedono sicuramente il fabbisogno regionale.

Avete presentato un Piano Qualità dell'Aria. Cosa prevede?

È un provvedimento che arriva dopo – purtroppo – le procedure d'infrazione aperte dalla Comunità Europea nei confronti dell'Italia, in cui il Lazio contribuisce con lo sforamento dei limiti di PM10 e per il biossido di azoto, nella zona della Valle del Sacco, in Ciociaria e per l'agglomerato di Roma. Si tratta di un importante punto di arrivo che vedrà investimenti per 2 milioni e 400 milioni, grazie all'investimento di fondi europei e del Pnrr, ma anche di 220 milioni di risorse proprie della Regione Lazio. Così facendo garantiremo un'aria sempre più salubre ai nostri cittadini e meno inquinamento.

C'è l'annosa questione del ciclo dei rifiuti a Roma. State lavorando con la nuova giunta di Roberto Gualtieri?

Stiamo pianificando al meglio le azioni da intraprendere. Roma Capitale ha la necessità di stabilire quella che sarà la nuova impiantistica, in modo congruente agli indirizzi del piano regionale rifiuti, il cui obiettivo è sempre raggiungere l'autosufficienza del territorio della capitale: i rifiuti di Roma insomma come ormai cosa nota dovranno essere trattati e smaltiti nel territorio di Roma.

Tra poco più di un anno si torna al voto anche nella Regione Lazio. In molti danno per scontato l'alleanza tra centrosinistra e Movimento 5 Stelle dopo l'esperienza di governo comune, in molti già parlando di primarie…

Sicuramente si è aperta una progettualità che deve essere anche testata sul campo, devo dire che quest'anno abbiamo lavorato bene con i colleghi di giunta e con la maggioranza di centrosinistra. Penso che l'investimento politico vero su temi connaturati alla nostra identità politica, proprio come la transizione ecologica, sia un elemento qualificante dell'agenda della giunta e dell'azione di governo della Regione Lazio. I presupposti per andare avanti insieme ci sono, ma vedremo di costruire questo percorso mattoncino dopo mattoncino.

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