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Linee soppresse e assembramenti a Flaminio, la denuncia di TrasportiAmo: “Atac fa i capricci”

Un vasto assembramento di persone si è creato questa mattina all’ingresso della stazione Flaminio della linea ferroviaria Roma-Viterbo a causa della soppressione di oltre venti corse. L’assocazione TrasportiAmo punta il dito contro Atac e la sua decisione di rivedere in negativo le indennità del personale, che ora rifiuta le prestazioni di lavoro a straordinario.
A cura di Francesco Muccino
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Foto Facebook "Associazione TrasportiAmo"
Foto Facebook "Associazione TrasportiAmo"

Una folla accalcata, distanziamento inesistente, nessun controllo. È questa la scena surreale che si è presentata questa mattina presso la stazione di piazzale Flaminio della linea ferroviaria Roma-Viterbo. Che già in condizioni normali risulta impressionante, ma con la pandemia di Covid-19 ancora in corso rappresenta anche un potenziale rischio per la salute dei pendolari. A denunciare l'accaduto è l'associazione TrasportiAmo, che spiega i motivi dietro la ressa della stazione: "Una ventina le corse urbane soppresse, tre quelle extraurbane". Le ragioni delle cancellazioni sono legati ai "capricci di Atac che ha deciso di rivedere in peggio le indennità dei macchinisti e capitreno", con l'associazione che già negli scorsi giorni ha evidenziato come i dipendenti si stiano rifiutando per questo motivo di svolgere le prestazioni di lavoro straordinario. "Zero distanziamento fisico, intervenga la Regione Lazio", chiede TrasportiAmo in un post su Facebook.

La protesta dei dipendenti contro il ridimensionamento delle indennità

I disagi per gli utenti della linea ferroviaria che, partendo da piazzale Flaminio, collega Roma e Viterbo, vanno avanti già da alcuni giorni. Lo scorso 9 ottobre TrasportiAmo ha analizzato la questione in un comunicato stampa: "Secondo le informazioni raccolte, macchinisti e capitreno della ferrovia ex-concessa Roma-Viterbo stanno rifiutando le prestazioni di lavoro a straordinario. Ecco svelato il mistero delle soppressioni di corse registrate nelle ultime ore nella tratta urbana ed extraurbana". Un dato "destinato ad aumentare nei prossimi giorni", come accaduto oggi con la ventina di corse soppresse. E approfondisce: "La reazione del personale, che, comunque non ha alcun obbligo di svolgere turni supplementari, sarebbe dovuta alla decisione dell’Azienda di rimettere mani – in pejus – alle indennità di macchinisti e capitreno. Erogate finora in virtù degli accordi sindacali sottoscritti nel 2015 e secondo la tabella, derivata dagli stessi, utilizzata da cinque anni a questa parte sebbene ufficiosa".

TrasportiAmo: "Pronti ad azione legale se situazione non rientra"

Con il costante aumento di nuovi casi di coronavirus che si registra da settimane nel Lazio e in tutta Italia, sorvegliato speciale è il sistema dei trasporti. A Roma bus e metropolitane sono spesso affollate anche oltre la capienza dell'80% stabilita dal governo con il Dpcm del 7 settembre, rischiando così di diffondere il virus molto più facilmente a causa dell'impossibilità di esercitare il distanziamento fisico. "Considerato il momento particolare e delicato che stiamo vivendo, segnato dalla pandemia, dove è necessario efficientare il servizio per garantire il distanziamento fisico, non riusciamo davvero a comprendere la tempestività di Atac", si chiede TrasportiAmo, facendo notare che "il nuovo orario stava funzionando, pur tra innumerevoli difficoltà, grazie unicamente al personale, tutto, resosi sempre disponibile per assicurare la mobilità all’utenza". Anche per questo motivo l'associazione ha annunciato che, se la situazione non dovesse rientrare nei prossimi giorni, saranno in prima fila a promuovere un'azione legale a tutela dei lavoratori e dei cittadini. "La Roma-Viterbo non può fermarsi per un capriccio".

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