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Covid 19

Le scuole a Roma riaprono il 7 gennaio: dubbi su spazi, aumento dei contagi e trasporti

Dubbi e critiche sulla riapertura della scuola che anche a Roma al momento è fissata in calendario per giovedì 7 gennaio, con il ritorno degli studenti delle superiori al 50 per cento sui banchi. E mentre il premier Conte sembra inflessibile, docenti, dirigenti, sindacati e genitori esprimono perplessità.
A cura di Alessia Rabbai
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La data di riapertura delle scuole a Roma è fissata per giovedì 7 gennaio 2021. Tra due giorni anche gli studenti delle superiori torneranno tra i banchi, seppur al 50 per cento, questo è quanto ribadito anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e confermato dal ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. Per oggi è previsto un nuovo incontro in Regione, dopo quello di sabato scorso, per discutere sulla possibilità di rimandare, almeno temporaneamente e per osservare l'andamento dei contagi dopo le feste natalizie, il ritorno alla didattica in presenza per licei ed istituti. Contrari alla riapertura di giovedì docenti, dirigenti scolastici e sindacati della scuola, che giudicano il provvedimento "una mossa azzardata per Roma". L'attenzione è infatti alta sull'aumento dei contagi registratosi negli ultimi giorni, a cui l'assessorato alla sanità ha trovato motivazione nello shopping prenatalizio. "Bisogna mantenere il massimo rigore” ha commentato così i dati di ieri Alessio D'Amato, con 1681 nuovi casi su 12mila tamponi e 24 decessi, un aumento di contagi di 406 unità rispetto al giorno precedente. Il Governo allo scadere del Decreto Legge sulle strette natalizie sta valutando in queste ore di mettere in campo misure più severe, con restrizioni valide per tutte le regioni italiane fino almeno alla metà di gennaio.

Mancano gli spazi per il nuovo piano scolastico

Un progetto quello messo a punto per il ritorno sui banchi di scuola, con ingressi e uscite suddivisi in due fasce orarie nella Capitale, che prevede diverse difficoltà. Primo tra tutti quello degli spazi, spalmate diversamente le lezioni, mancano mense e spazi dove poter stare, che possano accogliere studenti e professori nelle pause. Dubbi che riguardano non solo il personale scolastico, ma anche i genitori dei ragazzi, che, se da una parte sono consapevoli dell'importanza della ripresa delle lezioni in presenza, dall'altra temono una risalita dei contagi e nuove chiusure.

La richiesta di posticipare la riapertura della scuola di una settimana

In vista della riapertura delle scuole, docenti e dirigenti delle scuole superiori romani hanno scritto alcune lettere esprimendo perplessità su lezioni in sicurezza. Dopo il Tasso, i professori del liceo classico Ennio Quirino Visconti dichiarano la riapertura della scuole "un'iniziativa priva di qualsivoglia serietà progettuale, ignara del complesso meccanismo dell’insegnamento e dell’apprendimento". Le critiche arrivano inoltre dalle rappresentanze regionali della scuola di Cgil, Cisl, Uil e Gilda, al tavolo in Regione con i rappresentanti delle aziende che gestiscono il trasporto pubblico in città, altro nodo da districare della questione, per la limitata capienza delle vetture e il rischio reale di sovraffollamento con gli studenti che riprenderanno presto a spostarsi. La riflessione sulla quale pongono l'attenzione i sindacati è sempre la stessa: "Nonostante le difficoltà legate alla didattica a distanza, che non può e non deve sostituire il sistema scolastico in presenza, tuttavia in questi mesi non sono state poste le condizioni per la ripresa in sicurezza delle lezioni in aula in sicurezza per studenti e docenti". Ciò che si teme maggiormente è dover richiudere dopo poche settimane dalla nuova riapertura e tornare dietro agli schermi dei computer.

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