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La Vela di Calatrava a Tor Vergata verrà finalmente completata

La famosa e famigerata ‘Vela’ dell’architetto Santiago Calatrava a Tor Vergata, periferia sud est di Roma, potrebbe essere finalmente completata dopo oltre 10 anni di abbandono. Nella legge di bilancio, che verrà approvata entro dicembre, verranno inseriti 325 milioni di euro per il completamento dell’opera.
A cura di Enrico Tata
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La Città dello Sport di Tor Vergata, la famosa e famigerata Vela dell'architetto Calatrava, potrebbe essere finalmente completata. Lo scheletro di cemento e l'avveniristica copertura sono state realizzate undici anni fa e avrebbero dovuto essere completate per i Mondiali di Nuoto del 2009. Così non è stato e la ‘vela' è rimasta incompiuta per un decennio. Fino ad ora, sembrerebbe. Perché nella prossima legge di bilancio (che sarà approvata entro dicembre) verranno inseriti 25 milioni di euro da destinare all'Università di Tor Vergata per risolvere il contenzioso con la società proprietaria dei terreni, la Vianini. Ma c'è già un problema in questo senso: con una nota ufficiale la società in questione ha chiarito che "né la Vianini né sue controllate o altre società del gruppo di riferimento sono proprietarie dei terreni". In ogni caso, se questo contenzioso venisse risolto, verranno destinati 300 milioni, 100 ogni anno, dal 2021 al 2023 per completare l'opera e per manutenerla. Inizialmente la ‘Vela' avrebbe dovuto ospitare le piscine per il nuoto e un palazzetto per il basket. L'Università di Tro Vergata, tuttavia, ha più volte proposto in passato la volontà di destinare una cupola per una serra per la ricerca botanica e un'altra parte per la facoltà di Scienze Naturali.

In sintesi il primo passo da fare, anche se non sarà facile, visto che la società ha disconosciuto la proprietà dei terreni, è risolvere il contenzioso (la data di passaggio all'Università di Tor Vergata è fissata entro il 31 marzo 2021). Una volta portato a compimento questo passaggio verrà assegnata, come detto "la somma annua di 100 milioni di euro per gli anni dal 2021 fino al 2023, al fine della manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle opere realizzate, la messa in sicurezza dell'area trasferita, la definizione della progettazione e il primo sviluppo dell'area stessa".

Caudo: "Non sia sperpero di soldi pubblici"

Per l'ex assessore all'Urbanistica e ora presidente del III Municipio e candidato alle primarie del centrosinistra, Giovanni Caudo, si tratta di un passo in avanti, ma questo non deve portare a uno "sperpero di soldi". Secondo Caudo, infatti, i 325 milioni di euro stanziati sono praticamente quelli che vengono stanziati in un anno intero per le infrastrutture di tutta la città di Roma. Tra l'altro, aggiunge l'ex assessore, ricorda che il progetto inizialmente prevedeva un esborso di 60 milioni di euro, ma con gli ultimi conti era arrivato a costare oltre 660 milioni di euro, di cui 280 milioni già spesi. "Mi auguro di non assistere ancora una volta, tanto più in questo momento di crisi, a uno sperpero di denaro pubblico da mettere in un'opera inutile come la piscina i cui costi di ammortamento sarebbero ingestibili per chiunque, anche per Paperon de' Paperoni. Roma ha bisogno di investimenti che risolvano i problemi quotidiani dei romani come la mobilità, l'accesso ai servizi, il sostegno allo sviluppo economico e l'aiuto al ceto medio impoverito. Duole leggere la distanza tra queste esigenze e il modo in cui vengono stanziati ben 325 milioni di euro. L'equivalente, lo ribadisco ancora una volta, degli investimenti infrastrutturali di un intero anno per tutta la città di Roma", ha spiegato Caudo.

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