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La mamma del bimbo autistico deriso dalle maestre: “Sono loro che devono dimettersi”

Parla Lucia, la mamma del bimbo autistico di 6 anni deriso dalle insegnanti: “Quelle frasi mi hanno fatto malissimo. Non dobbiamo essere noi genitori ad avere paura di questi bambini speciali.”
A cura di Beatrice Tominic
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"Non dobbiamo avere paura noi genitori di questi bambini speciali, ma devono essere le maestre a dimettersi dal ruolo che fanno se, purtroppo, non lo sanno portare avanti con amore e dedizione": sono queste le parole della mamma di Luca, il bimbo di 6 anni autistico deriso dalle insegnanti della scuola elementare che frequentava a Roma. "È giusto che chi ha sbagliato si assuma le proprie responsabilità e che in qualche modo venga fatta giustizia", ha detto Lucia, la mamma del piccolo, a Simona Berterame per Fanpage.it.

Le conversazioni fra maestre

Lucia, la mamma di Luca, che ha sporto denuncia ai carabinieri e si è rivolta ad un'associazione che si occupa dei diritti delle persone disabili, ha scoperto delle conversazioni tramite l'insegnante per l'autonomia: "Faceva parte di una chat fra insegnanti, è andata a leggere tutte le varie cose che erano in questa conversazione tra di loro, tra le quali c'era scritto che gioivano per l'assenza di mio figlio", ha raccontato.

Nella chat, le maestre si lamentavano del bambino. Dal "domani ci tocca" al "mi sarai vicina?": fra i vari messaggi si legge anche un "non disperiamo, magari torna miracolato", scritto facendo riferimento all'assenza del piccolo per la sua positività al Covid.

"Questa la vedo una cosa bruttissima, perché il "tornasse miracolato" ovviamente credo faccia riferimento alla sua disabilità – ha detto la mamma. Le frasi che più le hanno fatto male, però, sono quelle in cui Luca veniva definito "ansia" e i messaggi che si sono scambiate quando avevano contratto il Covid e si chiedevano se fosse tornato "Lui", con la l maiuscola, per "prepararsi all'evento": "Rispondevano "buongiorno, no, non è venuto", con faccine di linguaccia e faccine felici. Lì cominciavano a dire che la giornata sarebbe cominciata bene, perché avevamo fatto il tampone ed eravamo positivi."

La vita senza scuola

Ormai è da un mese che Luca non frequenta più la scuola, ma questo gli sta causando diversi problemi: "L'integrarsi per lui è di fondamentale importanza, ma adesso tutto questo gli è stato tolto. Mio figlio, ad oggi, stando a casa sta regredendo tantissimo, perché ha bisogno di andare a scuola. Per lui è di vitale importanza."

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