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Imbratta entrata di casa del collega con escrementi: funzionario di Palazzo Chigi rischia il carcere

Ha infranto gli arresti domiciliari, raggiungendo l’abitazione della vittima di atti persecutori e gli ha imbrattato l’ingresso di casa con ortaggi ed escrementi. Ora rischia il carcere.
A cura di Alessia Rabbai
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Palazzo Chigi (Immagine di repertorio La Presse)
Palazzo Chigi (Immagine di repertorio La Presse)

Potrebbe finire in carcere l'uomo di sessantacinque anni funzionario di Palazzo Chigi, accusato di stalking nei confronti di un collega. È ritenuto responsabile di aver infranto il divieto di avvicinamento alla vittima, dopo essere stato ammonito e costretto agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Come riporta Il Messaggero avrebbe violato le misure di custodia cautelare che gli sono state imposte, raggiungendo la sua abitazione per perseguitarlo di nuovo. Così sono dovuti intervenire, su richiesta del collega, gli agenti della Polizia di Stato, che lo hanno bloccato e arrestato per atti persecutori, evasione e danneggiamento.

I fatti risalgono alla mattina presto dello scorso mercoledì 15 giugno, quando il sessantacinquenne è uscito di casa nonostante fosse ai domiciliari, ha raggiunto l'abitazione del collega e gli ha imbrattato l'entrata con ortaggi ed ha lasciato escrementi sul marciapiede. Ha poi scavalcato il cancello ed è caduto a terra, facendosi male.  I poliziotti dal funzionamento del braccialetto elettronico si sono accorti che qualcosa non andava intorno alle ore 4 del mattino e, raggiungendo l'abitazione, si sono resi conto che l'uomo non era in casa. Così la volante si è spostata verso l'abitazione della vittima dove i poliziotti erano convinti che si trovasse e gli agenti lo hanno fermato.

Ora c'è il rischio che il sessantacinquenne finisca nuovamente in carcere, ma che stavolta ci resti. Infatti ad inizio giugno era già entrato a Rebibbia, poi gli sono stati concessi i domiciliari. Ma i provvedimenti emessi dal giudice a suo carico non sono riusciti a farlo desistere dal raggiungere il collega e gli atti persecutori sono continuati. Non è chiaro che tipo di rapporti e dissapori intercorrano tra i due, se ad esempio ci siano discordie o rivalità in ambito professionale. Precedentemente il sessantacinquenne è stato accusato di aver pedinato il collega fin sotto casa e di avergli danneggiato l'auto colpendola con una spranga.

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