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Il significato della canzone che Lucio Dalla ha dedicato a Roma: “La sera dei miracoli”

In una notte d’estate, nella sua casa di Trastevere, Lucio Dalla compose “La sera dei miracoli”, una canzone dedicata alle notti della prima Estate Romana all’inizio degli anni ’80: “Avevo visto Roma incendiata da feste, da canti, da gente ubriaca bene. Davvero un momento di gioia collettiva”, raccontava il cantautore.
A cura di Redazione Roma
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In vicolo del Buco, nel cuore di Trastevere, c'è una targa che ricorda che proprio qui, negli anni '80, ha vissuto Lucio Dalla. Al civico 7 il cantautore, scomparso il 1 marzo del 2012, ha abitato in un appartamento dal 1980 al 1986, quando tornerà definitivamente nella sua Bologna. "È la notte dei miracoli fai attenzione qualcuno nei vicoli di Roma ha scritto una canzone", i versi scelti non a caso per segnalare a turisti e romani la casa abitata da Dalla. nella capitale. "La sera dei miracoli", è la canzone che il cantautore ha dedicato a Roma, i cui versi fotografano un momento particolare della città all'inizio degli anni '80, quando con l'Estate Romana si chiudeva la stagione degli anni di piombo (quelli vissuti "con i sacchetti di sabbia vicino alla finestra" che Dalla aveva cantato in "Caro amico ti scrivo") e cominciava un nuovo decennio carico di aspettative e novità.

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"La notte dei Miracoli" racconta la nascita dell'Estate Romana

Così durante un concerto Lucio Dalla Raccontava la storia di come e quando ha scritto la canzone che ha segnato una stagione:

Dedico una canzone a chi è di Roma, spero che ce ne siano. Una canzone che ho scritto in un momento di fuoco di Roma, bellissimo in un'estate come questa, di parecchio tempo fa. Io tornai a casa, abitavo a Trastevere mi misi al pianoforte. Avevo visto Roma incendiata da feste, da canti, da gente ubriaca bene. Da veramente un momento di grande gioia collettiva. E allora scrissi questa canzone e la dedicai a Roma. La canzone si chiama La sera dei miracoli

In un'intervista spiegava poi il suo rapporto con Roma in rapporto con quella canzone scritta di getto nel suo appartamento di Trastevere: "Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma, una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme. Tempo fa scrissi ‘La sera dei miracoli' che è una celebrazione di Roma in festa. Era la Roma di Nicolini e delle Estati romane. Una specie di pre-intuizione di quella che sarebbe stata poi la Notte Bianca. Ma comunque c’è un legame con Roma che va al di là delle canzoni”.

Il teste de "La sera dei miracoli" di Lucio Dalla

È la sera dei miracoli fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Con la bocca fa a pezzi una canzone
È la sera dei cani che parlano tra di loro
Della luna che sta per cadere
E la gente corre nelle piazze per andare a vedere

Questa sera così dolce che si potrebbe bere
Da passare in centomila in uno stadio
Una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio
Anzi la manda in onda
Tanto nera da sporcare le lenzuola
È l'ora dei miracoli che mi confonde
Mi sembra di sentire il rumore di una nave sulle ondeSi muove la città
Con le piazze e i giardini e la gente nei bar
Galleggia e se ne va
Anche senza corrente camminerà
Ma questa sera vola
Le sue vele sulle case sono mille lenzuola

Ci sono anche i delinquenti
Non bisogna avere paura ma stare un poco attenti
A due a due gli innamorati
Sciolgono le vele come i piratiE in mezzo a questo mare
Cercherò di scoprire quale stella sei
Perché mi perderei
Se dovessi capire che stanotte non ci sei

È la notte dei miracoli fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Ha scritto una canzone
Lontano una luce diventa sempre più grande
Nella notte che sta per finire
E la nave che fa ritorno
Per portarci a dormire

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