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Il canile della Muratella: “Grazie ai romani che hanno aiutato gli animali anche durante pandemia”

Sono molte le richieste di adozione arrivate al canile della Muratella, anche durante la pandemia. Nella struttura entrano circa 1400 cani all’anno, molti dei quali sono riusciti a trovare una famiglia nonostante i tempi difficili. “A Roma e dintorni vivono cittadini splendidi e operativi, molto sensibili, le adozioni che si fanno qui non si fanno da nessuna altra parte”.
A cura di Natascia Grbic
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Durante il lockdown una delle poche occasioni in cui si poteva uscire di casa era per far scendere il proprio cane a fare i bisogni. Una ‘libertà' su cui in molti hanno scherzato, tanto che spesso si sentivano le persone dire che si sarebbero prese un cucciolo per poter uscire in barba al Dpcm. E c'è poi un altro aspetto, decisamente non divertente, che a un certo punto è venuto alla luce: quello degli abbandoni proprio durante la pandemia da parte delle persone che avevano paura il proprio animale potesse trasmettere il coronavirus. "In questo periodo difficile sono cambiate molto cose, ma non abbiamo riscontri drammatici o dati diversi rispetto agli altri anni sul fronte delle adozioni o degli abbandoni – spiega a Fanpage.it Michele Falco, direttore del canile di Muratella – anzi, i cittadini ci hanno dato una grossa mano, spesso i cani abbandonati sono stati adottati entro 24 ore".

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"Durante la pandemia ci siamo reinventati per far funzionare il canile"

Ogni anno al canile di Muratella entrano tra i 1300 e i 1400 cani. C'è chi arriva perché viene smarrito dal proprietario, che viene poi rintracciato dalla Asl grazie alla presenza del microchip, chi viene abbandonato e i randagi che vengono accalappiati sul territorio. Dopo un periodo di ‘quarantena' sotto la supervisione della Asl di Roma, in cui si inserisce il microchip se mancante e si valutano le condizioni di salute del cane, si stabilisce se un animale può essere dichiarato adottabile oppure no (casi molto rari che però esistono). "Durante la pandemia siamo stati chiusi per un periodo – continua Falco – non si poteva venire fisicamente ad adottare, quindi ci siamo reinventati facendo visitare il canile online. Le persone riempivano delle schede per individuare il cane adatto alle loro esigenze, e alla fine del lockdown sono state chiamate per venire in canile, compatibilmente con le restrizioni imposte dal Dpcm. Nonostante i rallentamenti dovuti al periodo le adozioni stanno andando avanti, ci sono anche molte associazioni che ci stanno dando una mano. A Roma e dintorni vivono cittadini splendidi e operativi, molto sensibili, le adozioni che si fanno qui non si fanno da nessuna altra parte". La situazione, rispetto a diversi anni fa, è molto cambiata: "Il cane è ormai a tutti gli effetti un membro della famiglia. Sono rare le situazioni limite in cui è legato alla catena o vive solo in giardino. C'è più sensibilizzazione, non siamo più all'anno zero. ".

Come adottare un cane da Muratella

Il primo step da fare per adottare un cane da Muratella è rispondere a un semplice questionario sul sito del canile. "Poi contattiamo le persone per capire le diverse esigenze e vedere se hanno le caratteristiche giuste per avere un cane – spiega Falco – Dopodiché facciamo delle valutazioni con chi lavora nella struttura e con gli educatori. Le domande sono semplici, chiediamo se in casa ci sono altri cani oppure dei gatti, se il cane sarà tutto il giorno in casa da solo oppure se gli spazi sono adeguati". È importante rispondere sinceramente a queste domande per evitare di adottare un animale non compatibile con il proprio stile di vita, che dopo qualche tempo deve rientrare in canile. "Si tratta di un modo per tutelare il cane. Contattarci e venirci poi a trovare è davvero molto semplice. Muratella è una struttura che funziona anche grazie al Comune di Roma, che è molto attento alle problematiche e c'è molta collaborazione. Possiamo sempre migliorare ma si viaggia bene".

L'importanza del microchip

Purtroppo capita spesso che per alcuni motivi un cane si allontani dal suo compagno umano oppure si perda. In questi casi, l'animale può essere recuperato grazie alla presenza del microchip. Ma alcune volte succede che il cane in questione non ce l'abbia e sia quindi impossibile risalire al proprietario tramite l'anagrafe canina. "A Muratella tramite la Asl abbiamo fatto più volte campagne di microchippatura gratuita. Si tratta di una pratica utilissima che dà la possibilità a chiunque di riavere indietro il proprio cane e di non incorrere in situazioni spiacevoli in cui un'altra persona ne rivendichi la proprietà. Sfortunatamente gli animali non parlano, il microchip è uno strumento che lo fa al posto loro. Ci sono cani che quando si allontanano sono capaci di fare anche quaranta chilometri, e trovare il proprietario è difficilissimo senza questo strumento".

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