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Covid 19

Francesco Vaia (Spallanzani): “Favorevole ai concerti in sicurezza, bisogna prendersi la vita”

Francesco Vaia, il direttore sanitario dell’ospedale Lazzaro Spallanzani, si è detto favorevole all’organizzazione dei concerti in sicurezza, con persone vaccinate o che hanno fatto il tampone 24/48 ore prima dell’evento. “Bisogna prendersi la vita”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Rtl 102.5.
A cura di Natascia Grbic
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Tornare a ballare ai concerti e fare i vaccini anche in vacanza. Si è espresso in modo favorevole a questi temi Francesco Vaia, il direttore sanitario dell'Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani, in un'intervista rilasciata a Rtl.102.5. "Sono assolutamente favorevole ai concerti in sicurezza, bisogna creare delle bolle negative in questi spazi dove entrano le persone che sono vaccinate con la seconda dose, e coloro che non l'hanno fatto, fanno il tampone 24/48 ore prima dell'evento e se sono negative devono entrare, bisogna prendersi la vita, andiamo avanti anche con i concerti", dichiara Vaia. Per arrivare a quest'obiettivo, bisogna continuare con la campagna vaccinale e, anzi, premere sull'acceleratore. "Il piano vaccinale va bene, si può sempre migliorare, dobbiamo essere ambiziosi: il traguardo di un milione di vaccini al giorno è un traguardo che possiamo e dobbiamo cogliere, visti i risultati che stiamo ottenendo, e dato che le vaccinazioni rendono risultati positivi sia sul versante dell'abbattimento della mortalità sia della contagiosità. Adesso tocca spingere forte".

Vaia: "Polemiche tra Regioni stucchevoli"

Sono molte le persone che si stanno chiedendo se riusciranno a vaccinarsi dato che l'estate sta arrivando e, con essa, anche le ferie estive. Un momento che quest'anno potrebbe essere vissuto con meno preoccupazioni visto che il virus è sì presente, con i vaccini i contagi stanno scendendo drasticamente. Per Vaia vaccinarsi in vacanza deve essere una possibilità concreta. "Io sono stato tra i primi ad auspicare un'organizzazione della sanità che vada incontro alle esigenze dei cittadini anche in vacanza – ha continuato – Noi come sanità pubblica dobbiamo servire il cittadino. Il nostro scopo è portare la buona sanità quanto più prossima al cittadino. È il nostro dovere. Qui non si tratta di capricci, ma di organizzare il proprio sistema sanitario in direzione di una centralità della persona. Le vacanze non sono un capriccio. Noi dobbiamo andare in vacanza. I cittadini devono respirare, dobbiamo riposarci perché ci serve. Considero un po' stucchevoli le polemiche tra Regioni. Troviamo un punto di accordo, facciamo un accordo fra Regioni e ci ci scambiamo le anagrafe regionali".

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