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Emergenza siccità, Gualtieri rassicura sul razionamento dell’acqua a Roma: “Non c’è alcun rischio”

Gualtieri spiega che Roma non corre il rischio di razionamento dell’acqua: “Non si corrono rischi, ma dobbiamo fare attenzione agli sprechi.”
A cura di Beatrice Tominic
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"Anche grazie agli investimenti effettuati dall’azienda in questi anni, al momento non c’è alcun rischio per la città di Roma di dover procedere a turnazioni e altre forme di razionamento", ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ad Adnkronos. La preoccupazioni stava salendo nelle ultime ore a causa dell'emergenza siccità che sta colpendo il nostro Paese e non sta risparmiando neppure la regione Lazio dove, nella giornata di ieri, lunedì 20 giugno, il presidente Nicola Zingaretti ha annunciato che proclamerà lo stato di calamità.

La riunione sul razionamento

La comunicazione del primo cittadino della capitale arriva dopo un'attenta analisi. "A seguito della riunione svolta oggi in Prefettura tra ente gestore e autorità regionale sulla situazione della siccità, ho sentito il presidente della Regione Nicola Zingaretti, con il quale sono in contatto continuo e i vertici di Acea": è proprio nel corso di questo incontro che il primo cittadino di Roma ha appreso che il razionamento dell'acqua a Roma (notturno, come qualcuno avevo ipotizzato), non sarà necessario.

L'invito ad evitare gli sprechi

L'acqua che utilizza la città di Roma arriva direttamente da un bacino nel reatino che risente meno dell'emergenza siccità: occorre comunque fare attenzione per contenere i danni della situazione.  "A fronte all’assenza di piogge e alla situazione determinata dai cambiamenti climatici, è fondamentale usare un bene prezioso come l’acqua in modo attento e responsabile, senza sprechi – ha ricordato il sindaco Gualtieri – Ed è questo l’invito che, assieme agli altri vertici istituzionali, rivolgo alle cittadine e ai cittadini romani anche alla luce della situazione attuale."

Emergenza siccità: la situazione nel Lazio

Da tempo il problema della siccità riguarda la nostra regione: il livello delle acque di fiumi e laghi ogni anno si abbassa pericolosamente. A questa prima condizione, si unisce anche la scarsità delle precipitazioni (neve che consente al terreno di restare più a lungo umido, ma anche le piogge): come ha dichiarato nel corso di un'intervista rilasciata a Fanpage.it il professor Francesco Cioffi che insegna Scienze della Sostenibilità all'Università di Roma La Sapienza, questa situazione è destinata a peggiorare negli anni.

"Il 2017 (altro anno in cui la regione Lazio e l'Italia hanno sofferto particolarmente per la siccità, ndr) è stato un campanello d'allarme: situazioni come queste in futuro saranno più frequenti e più intense – ha spiegato il docente – Le piogge si ridurranno anche del 30%, le temperature si alzeranno e sarà inevitabile una minore disponibilità dell'acqua."

Il fenomeno, come ha precisato, riguarda molto da vicino anche l'Italia: "Tutti i modelli climatici e tutti gli studi spiegano i fenomeni siccitosi e la loro intensità sono in aumento e le vittime di questo cambiamento saranno le latitudini che comprendono l'area mediterranea, amazzonica e australiana: in pratica si prevede uno spostamento delle condizioni di siccità dalla parte subsahariana più verso i territori del sud e centro Meditarraneo."

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