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Droga e violenta tre donne, poi condivide i video in chat: confermata la condanna al netturbino Ubaldo Manuali

Pena confermata per il sessantenne accusato di aver drogato, stuprato e filmato tre donne. L’uomo avrebbe diffuso i video in alcune chat.
A cura di Francesco Esposito
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La Corte d’Appello di Roma ha confermato la condanna a 9 anni e 10 mesi per Ubaldo Manuali, netturbino 60enne accusato di aver drogato, stuprato e filmato tre donne tra Roma e il Viterbese. La terza sezione ha respinto le tesi della difesa, ribadendo integralmente la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Viterbo.

Manuali, soprannominato sui social "il Keanu Reeves di Riano" per la somiglianza con l'attore canadese, è stato arrestato nel settembre 2023 dopo la denuncia di una delle vittime, che aveva permesso agli investigatori di ricostruire un quadro molto più ampio e grave.

La conferma della pena: "Un quadro grave e coerente"

In primo grado Manuali è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata, somministrazione di sostanze stupefacenti o narcotiche, diffusione di materiale illecito. La difesa ha contestato la ricostruzione accusatoria, insistendo sulla natura "consenziente" degli incontri e sulla presunta inattendibilità dei video.

Una linea che non ha convinto neanche i giudici della Corte d’Appello, i quali hanno ritenuto che gli elementi raccolti – analisi tossicologiche, referti medici, video, testimonianze e accertamenti informatici – compongano un quadro "grave, coerente e univoco". Con la condanna confermata, Manuali resta detenuto. Per le vittime, l’esito rappresenta la chiusura di un primo capitolo di una vicenda definita dagli investigatori "di eccezionale gravità".

Ubaldo Manuali condannato in appello per violenza sessuale aggravata

La prima donna a parlare aveva conosciuto Manuali online. Dopo scambi di messaggi e una breve frequentazione, lo aveva invitato a casa per una serata romantica. Il mattino dopo, però, si era risvegliata in stato confusionale, con forti sospetti di essere stata drogata. Per questo si era presentata al pronto soccorso dell’ospedale San Pietro di Roma, dove gli accertamenti sanitari avevano confermato gli abusi.

Il suo racconto ha avviato l’inchiesta della polizia: durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato nell’abitazione del 60enne una confezione di farmaco ipnotico-sedativo, compatibile con gli effetti descritti dalla vittima. Sul suo telefonino è emerso il resto.

I video delle violenze diffusi nella chat: un modus operandi seriale

Dallo smartphone sequestrato sono stati recuperati video e messaggi che, secondo gli inquirenti, documentano almeno altre due violenze, avvenute con modalità identiche: incontro con donne conosciute sui social, somministrazione della sostanza, perdita di coscienza, violenza sessuale e riprese video.

I filmati sarebbero stati diffusi dall’uomo in una chat condivisa con alcuni amici. Un dettaglio che gli inquirenti avevano definito "agghiacciante", e che ha pesato nella ricostruzione del suo modus operandi seriale. Nel corso del processo, infatti, il numero di donne che ha denunciato il 60enne è salito fino a sette. Ad accusare Manuali anche una madre e la figlia, che hanno raccontato agli inquirenti come l'uomo le abbia drogate entrambe, per poi violentare la figlia.

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