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Dopo Lombardia e Campania anche a Roma e nel Lazio presto numeri da coprifuoco

Lombardia e Campania hanno chiesto al governo di poter mettere in atto un coprifuoco nelle ore notturne a partire dalle 23 e fino alle 5 di mattina. Nel Lazio gli indicatori descrivono, per ora, una situazione meno grave, ma presto, se le misure restrittive imposte dal nuovo dpcm non dovessero riuscire a ‘piegare’ la curva dei contagi, un lockdown potrebbe essere inevitabile.
A cura di Enrico Tata
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Lombardia e Campania hanno chiesto al governo di poter mettere in atto un coprifuoco nelle ore notturne a partire dalle 23 e fino alle 5 di mattina. Nel Lazio  gli indicatori descrivono, per ora, una situazione meno grave, ma presto, se le misure restrittive imposte dal nuovo dpcm non dovessero riuscire a ‘piegare' la curva dei contagi, un lockdown potrebbe essere inevitabile. Ad ammetterlo è l'assessore D'Amato:  "Noi andiamo un po' meglio delle altre regioni e abbiamo ancora un mesetto di margine. Ma per il resto occorre dire la verità: a livello nazionale abbiamo due settimane di tempo per piegare la curva, e se entro due settimane la curva non si piegherà sarà inevitabile dover prendere soluzioni drastiche. Una volta che i posti letto per i ricoveri sono pieni all'80 per cento si arriva a un punto di non ritorno toccato il quale non si possono non prendere misure drastiche. Con questo ritmo la nostra regione ha un mese di autonomia mentre il resto del paese nel complesso ha la metà dell'autonomia che abbiamo noi". Nel bollettino emesso oggi, 20 settembre, D'Amato annuncia che presto verrà emanata una nuova ordinanza.

L'incremento dei ricoveri

In Lombardia i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 113 su 150 attivate (ma la rete può arrivare fino a 1500). In Campania sono 91 su 227 complessivamente disponibili. Nel Lazio sono 126 su 500 in totale. "Allo stato attuale i posti letto occupati per i ricoveri sono pari al 40 per cento del totale", ha dichiarato l'assessore D'Amato. Per quanto riguarda i ricoveri ordinari nel Lazio sono 1.1130 su circa 2mila posti disponibili, mentre in Campania sono 946 su 1100. Dall'inizio di ottobre, in quasi 20 giorni, nel Lazio i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati del 126 per cento, in Lombardia del 222 per cento e in Campania del 123 per cento.

La richiesta del lockdown notturno in Lombardia da parte della Regione nasce, si legge nella lettera inviata al governo, "dalla rapida evoluzione della curva epidemiologia" e dalla previsione dei nuovi contagi che potrebbero addirittura portare entro il 31 ottobre a 600 ricoveri in terapia intensiva e fino a 4.000 degenti.

Tasso casi/tamponi

Oggi nel Lazio il rapporto tra tamponi e casi positivi è pari al 5 per cento e continua ad essere (seppure in aumento rispetto alla scorsa settimana) uno dei più bassi d'Italia. Un altro parametro da tenere d'occhio è il sistema di contact tracing, cioè quanti contagi hanno un link con casi noti e quanti invece non hanno una chiaro legame epidemiologico con altri casi noti.  In questo senso il virologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato a Fanpage.it che "ormai il sistema del contact tracing in diversi contesti italiani ma in particolare in Lombardia, nel Milanese e in altre province, è alla canna del gas, non si riesce più a gestirlo".

L'indice Rt e il tasso di incidenza

Nell'ultimo report del Ministero della Sanità e dell'Istituto superiore della Sanità (pubblicato venerdì scorso e che si riferisce alla seconda settimana di ottobre) l'indice Rt (l'indice di trasmissibilità del virus) era pari a 1.14. L'Rt della Lombardia era pari a 1.15 e in Campania era pari a 1.29.

Il tasso di incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti a Roma oggi, 20 ottobre, è pari a 21,75. Nel Lazio il tasso è pari a 20,81, mentre in Lombardia (calcolato a domenica 19 ottobre) è del 16,76 e in Campania (dati di domenica 19 ottobre) del 27,4.

I parametri da tenere d'occhio sulla tenuta dei servizi sanitari

  • Numero di casi riportati alla Protezione civile negli ultimi 14 giorni.
  • Rt calcolato sulla base della sorveglianza integrata ISS (si utilizzeranno due indicatori, basati su data inizio sintomi e data di ospedalizzazione).
  •  Numero di casi per data diagnosi e per data inizio sintomi riportati alla sorveglianza integrata COVID-19 per giorno.
  • Numero di nuovi focolai di trasmissione (2 o più casi epidemiologicamente collegati tra loro o un aumento inatteso nel numero di casi in un tempo e luogo definito).
  • Numero di nuovi casi di infezione confermata da SARS-CoV-2 per Regione non associati a catene di trasmissione note.
  • Numero di accessi al PS con classificazione ICD-9 compatibile con quadri sindromici riconducibili a COVID-19 .
  • Tasso di occupazione dei posti letto totali di Terapia Intensiva (codice 49) per pazienti COVID-19. 3.9
  • Tasso di occupazione dei posti letto totali di Area Medica per pazienti COVID-19.
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