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Diciottenne arriva al pronto soccorso con dolori addominali, i medici scoprono un tumore rarissimo

Si tratta di un paraganglioma extrasurrenalico, una neoplasia di origine neuroendocrina che, se non trattata, si associa ad alta mortalità, a problemi cardiovascolari e causa una compressione a livello degli organi circostanti. L’intervento di rimozione è stato eseguito presso l’Ospedale dei Castelli di Ariccia, Asl Roma 6.
A cura di Enrico Tata
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Foto di reoertorio
Foto di reoertorio

Un ragazzo di 18 anni si presenta al pronto soccorso dell'Ospedale dei Castelli ad Ariccia con forti dolori addominali, che non passano con nessun antidolorifico. I medici gli diagnosticano un tumore rarissimo, che si presenta con un'incidenza di un caso su un milione e di difficile diagnosi. Si tratta di un paraganglioma extrasurrenalico, una neoplasia di origine neuroendocrina che, se non trattata, si associa ad alta mortalità, a problemi cardiovascolari e causa una compressione a livello degli organi circostanti.

"È davvero ammirevole l'impegno e la dedizione dei nostri professionisti coinvolti nel caso del giovane paziente. La loro capacità di collaborazione multidisciplinare è stata fondamentale per affrontare con successo una sfida così complessa. Il loro lavoro di squadra e la loro competenza hanno sicuramente fatto la differenza nella diagnosi e nel trattamento di questa rara neoplasia, offrendo al ragazzo la migliore possibilità di guarigione. Un plauso a tutti loro per il loro straordinario impegno e professionalità", ha commentato il dottor Francesco Marchitelli, commissario straordinario della Asl Roma 6.

I medici hanno sottoposto il ragazzo a una tac all'addome e questa ha evidenziato una "neoformazione espansiva rotondeggiante di circa 7cm, riccamente vascolarizzata, sul versante sinistro dell’aorta addominale". Subito sottoposto a esami ematochimici, marcatori tumorali,  Tac total body, elettrocardiogramma con valutazione cardiologica ed ecocardiogramma e risonanza magnetica dell’addome, il paziente è stato seguito fin da subito da un'equipe multidisciplinare composta da chirurghi generali, chirurghi vascolari, urologi, radiologi, radiologi interventisti, endocrinologi, oncologi e anestesisti.

"Utilizzando le risorse della tecnologica sala ibrida presente presso l’Ospedale dei Castelli, il paziente è stato sottoposto ad una procedura che ha permesso ai Radiologi Interventisti di eseguire l’embolizzazione, quindi la chiusura, dei vasi arteriosi afferenti alla neoplasia in modo da ridurre il rischio di sanguinamento durante l’intervento chirurgico", fa sapere l'ospedale in una nota.

Successivamente, si legge ancora, "il paziente è stato sottoposto a un intervento chirurgico complesso al quale hanno partecipato diverse specialità mediche: i Chirurghi Generali e i Chirurghi Vascolari, coadiuvati dall’equipe infermieristica di sala operatoria, che hanno completato l’indaginosa asportazione della neoplasia, gli Anestesisti che hanno prontamente fatto fronte alle crisi ipotensive che si sono presentate durante l’operazione, gli Urologi che hanno posizionato uno stent ureterale garantendo la preservazione della funzionalità renale. gli Anestesisti che hanno prontamente fatto fronte alle crisi ipotensive che si sono presentate durante l’operazione, gli Urologi che hanno posizionato uno stent ureterale garantendo la preservazione della funzionalità renale. L’innovativa tecnologia con il verde di indocianina, del quale il blocco operatorio non risulta sprovvisto, ha permesso di verificare la vascolarizzazione, quindi la vitalità, degli organi addominali".

Il paziente è stato operato e poi, dopo un breve recupero nel reparto di chirurgia generale, è stato dimesso in buone condizioni cliniche e senza complicanze. Il tumore è stato asportato completamente e, quindi, non sono risultate necessarie altre terapie.

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