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Dado a Fanpage: “Io a processo per diffamazione? Ma è l’ex di mia figlia che mi ha aggredito”

Accusato di aver diffamato l’ex ragazzo di sua figlia, il comico Dado, al secolo Gabriele Pellegrini, spiega a Fanpage cosa è accaduto dopo l’aggressione che ha denunciato.
A cura di Beatrice Tominic
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"La cosa più giusta da dire non dovrebbe essere: ‘Dado dice', ma si dovrebbe fare un'inchiesta per verificare se le cose che dico sono vere": così si apre la telefonata di stamattina con il comico Gabriele Pellegrini, conosciuto con il nome d'arte "Dado", che rischia il processo per aver diffamato l'ex ragazzo di sua figlia, all'epoca, 14enne. "Gli avvocati di questo ragazzo, facendo il loro lavoro, hanno individuato un estremo di reato, cioè diffamazione per fatti non veritieri. Cioè, io ho diffamato dicendo che era un aggressore, quando in realtà, secondo loro, aggressore non era. E i giornalisti che si informano in maniera relativa danno voce a degli avvocati che stanno facendo il loro mestiere". Dado se la prende con i giornali che non avrebbero investigato, limitandosi a riportare cosa è emerso nelle aule di tribunale.

Il bullismo nei confronti della figlia

Ѐ l'aprile del 2019 quando Dado racconta la sua esperienza a televisioni e giornali riguardo all'aggressione che avrebbe subito da parte dell'ex ragazzo della figlia la quale, stalkerizzata e bullizzata dal giovane, all'epoca aveva 14 anni. Il ragazzo, recatosi a casa della famiglia di Dado, avrebbe cercato di investire il comico senza successo e poi lo avrebbe colpito con un pugno, fratturandogli il setto nasale. La sua scelta di parlare della vicenda, come dice oggi a Fanpage.it, è legata all'impegno e alla sensibilità verso il tema, avendo collaborato con il Centro Nazionale contro il Bullismo, reinterpretando così la celebre sigla dei Puffi: "I bulli sanno che a picchiare te non rischiano un granché".  Il ragazzo, però, come già ricordato, accusa Dado di diffamazione: sostenendo di essere stato lui la vittima in quella fatidica sera e non l'aggressore.

Cosa è successo dopo

All'aggressione sono seguiti altri episodi che hanno coinvolto il comico, stavolta in rete. "Sui social ho individuato più di nove profili falsi, fake, tutti profili che in qualche maniera molto arrabattata cercavano di diffamarmi. Però sui social io sono un po' abituato ad avere persone che quando pubblico un video dicono che è bello, ma poi c'è qualcuno che scrive "che schifo". Di detrattori da social ne conosco: i famosi "haters", però questi erano dei profili fake tutti mirati, con dovizia di particolari sull'aggressione. […] Io ho fatto la denuncia contro ignoti e dopo, da questa denuncia, è venuto fuori purtroppo per lui che questi nove profili falsi, successivi all'aggressione erano tutti profili derivanti da utenze telefoniche della famiglia." Poco dopo, a seguito di quelli che Dado definisce "gravi motivi ancora al vaglio degli inquirenti", sua figlia ha cambiato scuola: "mi mettevano sullo stesso piano del ragazzo che mi aveva aggredito". In chiusura, Dado ha nuovamente specificato che secondo lui il gesto del giovane sarebbe stato dettato dalla "moda di essere belli e dannati", come se si vivesse in una puntata di Suburra o Gomorra: forse anche sua figlia è stata attratta dal personaggio "sopra le righe" proprio per questo. "Anche la storia del cinema dice questo, pensa a Grèase. Il protagonista era il bullo dell'università, del collage e lei, Olivia Newton John, fa di tutto perché attratta da lui e alla fine diventa come lui."

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