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Il comico Dado rischia il processo: è accusato di aver diffamato l’ex fidanzato della figlia

Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per il comico Dado, che rischia di finire a processo per diffamazione nei confronti dell’ex fidanzato della figlia Federico Molteni. Le forze dell’ordine non hanno trovato riscontro alle sue denunce.
A cura di Alessia Rabbai
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Il comico Dado nome d'arte di Gabriele Pellegrini, rischia il processo, accusato di aver diffamato l'ex fidanzato della figlia. "Contro di me c'è una richiesta di rinvio a giudizio" spiega il cabarettista intervistato dall'Adnkronos, parlando di quanto avanzato dal pubblico ministero. Ad accusarlo è Federico Molteni, ora maggiorenne e nei confronti del quale le indagini svolte dalle forze dell'ordine non hanno trovato però alcun riscontro su quanto dichiarato dal comico, che lo avrebbe inoltre accusato di aver di legami con il clan dei Casamonica. Il fatto dunque non sussiste e le accuse a suo carico sono da ritenersi infondate. Il ragazzo era stato inoltre denunciato per aver peseguitato sua figlia, allora quattordicenne ed ex fidanzata, minacciandola e diffamandola sui social network. Dado è dunque accusato di essersi inventato tutto, mentre nei confronti di Molteni non è stato ad oggi preso alcun provvedimento.

La denuncia di Dado: "In ospedale con setto nasale rotto e prognosi di un mese"

Dado il 15 aprile del 2019 aveva infatti denunciato di essere stato aggredito dal ragazzo, che lo avrebbe fatto finire in ospedale con il setto nasale fratturato e una prognosi di un mese. "Ho fatto ben nove denunce ai carabinieri riportando volta per volta tutto quello che stava succedendo e portando come prove anche alcuni audio – ribadisce Dado – Ho tolto persino mia figlia dalla scuola che frequentava. Poi ha tentato di investirmi con la macchina e mi ha dato un pugno in faccia, ma i suoi avvocati hanno fatto di tutto per dimostrare che ho inventato tutto. Ho ricevuto ben tre denunce da parte dei suoi avvocati per diffamazione – conclude il comico – anche per aver rilasciato un'intervista all'Adnkronos per raccontare quanto mi era successo. Ora entro in tribunale per far sentire le mie ragioni".

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