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Contagi nei centri commerciali di Roma: “Bombe virali, chiuderli nel weekend”

“I centri commerciali sono bombe virali per la diffusione del coronavirus, è necessario chiuderli nel weekend” questo il commento di Francesco Iacovone, Cobas nazionale, all’aumento dei contagi a Roma, a seguito dei quali ha lanciato un appello al governatore Zingaretti, per seguire l’esempio di Piemonte e Lombardia.
A cura di Alessia Rabbai
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Centro commerciale Bufalotta Porta di Roma (Immagine di Francesco Iacovone)
Centro commerciale Bufalotta Porta di Roma (Immagine di Francesco Iacovone)

Nuovi contagi nei centri commerciali Euroma2 e Ipercoop Casilino di Roma. Sono stati sette i casi accertati emersi nella giornata di ieri, mercoledì 22 ottobre, tra i dipendenti Unicoop Tirreno tra Lazio e Toscana. Ieri solo la Capitale ha contato 773 positivi, 1219 nell'intero territorio della regione. A lanciare l'allarme Francesco Iacovone, del Cobas nazionale, che ha definito "insufficiente" l'ordinanza firmata dal governatore Nicola Zingaretti, almeno per quanto riguarda le misure prese non solo nei confronti dei lavoratori impiegati nel settore del commercio, ma anche per chi frequenta gli affollati centri commerciali di sabato e domenica. La richiesta avanzata dal sindacalista è quella di disporne la chiusura nel weekend anche nel Lazio, sull'esempio di Lombardia e Piemonte. "Nicola Zingaretti dimostri coraggio – ha detto Iacovone – gli assembramenti nei centri commerciali, soprattutto nel fine settimana, sono impressionanti e favoriscono la diffusione virale". E ha aggiunto: "Roma è fuori controllo e bisogna fare in fretta. Chiediamo al Prefetto della Capitale di intensificare i controlli a tappeto".

"Ripristinare contingentamento ingressi"

Iacovone ha lanciato un appello già a metà ottobre, chiedendo il "ripristino del contingentamento degli ingressi", a fronte dell'affollamento dei centri commerciali di Roma. Il sindacalista ha raccontato a Fanpage.it come stanno vivendo la situazione sul posto di lavoro gli addetti alla vendita di supermercati e negozi della Capitale. Per quanto riguarda i lavoratori Unicoop Tirreno ha spiegato che non possono utilizzare l'app Immuni, perché non possono tenere con sé il proprio smartphone durante l'orario di lavoro. "Abbiamo chiesto all'azienda la possibilità di derogare al regolamento, ma Unicoop ha risposto con un diniego secco". "Non avere il telefono con sé inoltre significa passare il turno di lavoro in ansia – ha confessato una dipendente a Fanpage.it – specialmente per chi ha un figlio che sta a scuola, con la preoccupazione di ricevere da un momento all'altro una telefonata dall'Istituto per andare a prendere e non poter rispondere".

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