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Covid 19

Chiuso il mercato di Porta Portese: da domani stop ai banchi anche a Roma

Domani sarà il primo weekend di stop ai banchi anche a Roma. Chiude tra gli altri, lo storico mercato della domenica di Porta Portese, ad effetto del nuovo Dpcm del 3 novembre, per l’emergenza coronavirus. Il mercato è stato recentemente bersaglio di critiche per gli assembramenti e le decine di persone davanti ai banchi.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto di Welome to Favelas
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Il mercato rionale di Porta Portese, uno dei più grandi e storici di Roma, aperto al pubblico ogni domenica, chiude per effetto del nuovo Dpcm del 3 novembre per far fronte all'emergenza coronavirus. A partire da questo weekend non ci sarà. Una stretta che anche nel Lazio colpisce le attività produttive vietate nei fine settimana, che diventano spesso occasioni di assembramenti e pericolosi veicoli di contagio. Nel documento del Governo, nella parte dedicata ai mercati si legge infatti che: "Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti di vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole". A partire da domani dunque, stop a mercati anche a Roma, dove, come previsto dal Dpcm a firma del premier Giuseppe Conte, non potranno essere allestiti banchi per la vendita della merce in strada, provvedimento in vigore almeno fino al 3 dicembre.

Assembramenti al mercato di Porta Portese

Il mercato rionale di Porta Portese ha suscitato numerose critiche perché altamente frequentato. Un video pubblicato da Welcome to Favelas a fine ottobre scorso, mostrava immagini di assembramenti, con decine e decine di persone che passeggiavano le une vicine alle altre, alcune indossando la mascherina altre senza, e accalcandosi sui banchi per guardare la merce esposta. In quel frangente le immagini sono state criticate perché nonostante l'ordinanza regionale che ha introdotto il coprifuoco alle 24 e lo stop alla movida e il precedente Dpcm del Governo anche chiusura anticipata di ristoranti, bar, pasticcerie e chiusura di palestre, piscine, teatri, cinema e centri benessere, venivano però permessi assembramenti in strada al mercato. Stessa critica è stata mossa nei confronti dei centri commerciali, chiusi nel weekend con l'ultimo Dpcm, ma che fino ad allora erano ancora aperti, nonostante rappresentassero luoghi ad alto rischio per la diffusione dei contagi perché altamente frequentati, soprattutto durante il sabato e la domenica.

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