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Centinaia di auto in coda ai drive-in, ore di attesa per i tamponi: nella notte caos a Fiumicino

Caos ai drive-in di Roma e del Lazio, con centinaia di persone in macchina in attesa di fare il tampone. I laboratori privati, nonostante l’autorizzazione data dieci giorni fa, non hanno ancora cominciato a effettuare i tamponi rapidi, e i punti di prelievo sono sempre più intasati. Le criticità maggiori, la sera e la notte al drive-in di Fiumicino.
A cura di Natascia Grbic
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Ancora lunghe file ai drive-in di Roma e del Lazio per effettuare il tampone. Secondo l'ultimo aggiornamento sul sito della Regione Lazio, sono centinaia le macchine in coda: 170 al punto di prelievo di Labaro, 120 all'ospedale San Giovanni Addolorata (più 161 all'accesso pedonale). 270 le auto in coda all'Istituto Zooprofilattico, 204 al Centro Agroalimentare e 152 a Colleferro. Migliore la situazione a Fiumicino, dove alle dieci del mattino erano 50 le macchine che aspettavano di fare il tampone.

Caos nella notte a Fiumicino

Una media di sei/sette ore di attesa, due soli medici a effettuare tamponi (più un terzo che si occupava invece dei tamponi molecolari per le persone positive al rapido), centinaia di macchine in fila, molte delle quali con bimbi al seguito. È stata lunga l'attesa tra ieri sera e questa notte per le persone in coda al drive-in di Fiumicino: e se il servizio è ben organizzato, con operatori professionali dediti a incolonnare le macchine e medici che riescono a fare il tampone velocemente anche a bimbi spaventati, una cosa è evidente. La penuria di personale sanitario. Che, in un momento di forte stress ai drive-in, con sempre più persone che devono fare i tamponi, salta subito all'occhio.

E questa notte, al drive in di Fiumicino, qualcuno ha iniziato a protestare. "Com'è possibile che ci sia solo una dottoressa a fare i tamponi all'una di notte, perché non sono aperte le altre postazioni?", chiede un uomo. Un altro ha la figlia in macchina che piange: da quasi tre ore sono fermi proprio davanti i tendoni per fare i tamponi. Sembrerebbe quasi di essere arrivati, si ha la percezione che manchi poco. E invece tutto è fermo, perché mancano gli operatori sanitari. A un certo punto un giovane medico arriva a dare man forte all'unica dottoressa presente. "Sono sedici ore che sto qui", lo si sente dire, senza note di lamento nella sua voce. Quando arriva il proprio turno, è un attimo: il tampone viene fatto velocemente, e l'attesa per il referto viene data anche in quindici minuti. Il problema è il prima. E se in tanti hanno potuto prendere un giorno di permesso dal lavoro per la mattina successiva, altri sono dovuti andare lo stesso nonostante la notte passata al drive-in.

Attivi solo 10 laboratori su 94 per i tamponi rapidi

Al fine di decongestionare i drive-in della capitale, la Regione Lazio ha autorizzato i privati a effettuare i tamponi rapidi. Prezzo stabilito: 22 euro. Anche da questo punto di vista però è il caos più totale: su 94 laboratori che hanno dato la disponibilità, al momento solo 10 sono operativi. Nelle strutture non sono ancora arrivati i kit per i tamponi, cosa che ha generato caos e confusione, con le persone che continuano a chiamare i centri per i test a 22 euro e gli operatori che continuano a rispondere di non poterli fare. Linee intasate, impossibilità di parlare con gli operatori, difficoltà a effettuare la prenotazione tramite il sito internet. E così la folla si riversa sui drive-in, altamente congestionati.

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