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Cadavere in valigia a Roma, ipotesi morte per overdose ma resta il giallo del sangue

L’esito dell’autopsia sula salma del 37enne trovata in una valigia in zona Pietralata a Roma chiarirà le cause del decesso. Al momento l’ipotesi degli investigatori è che l’uomo sia morto per overdose, ma resta il giallo del sangue. Al vaglio la posizione della compagna, che si pensa non abbia agito da sola.
A cura di Alessia Rabbai
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Morte per overdose, sarebbe questa l'ipotesi per cui propendono gli investigatori che indagano sulla vicenda del cadavere del trentasettenne, Luca De Maglie, trovato all'interno di una valigia e sulla posizione della compagna trentanovenne, che ha confessato di essersi sbarazzata del corpo perché "era in casa da una settimana e me ne sono liberata". Da quanto si apprende l'uomo era tossicodipendente e con precedenti di polizia. La donna, denunciata per occultamento di cadavere, in sede d'interrogatorio ha raccontato di essere rientrata a casa lunedì scorso e di averlo trovato morto e che avrebbe cercato di prestargli soccorso, rianimandolo, purtroppo senza esito. E che poi di aver deciso di occultarlo nel trolley, abbandonandolo in strada. Una versione che non convince i poliziotti del Commissariato San Basilio, i quali pensano possa aver agito con l'aiuto di qualcuno e che indagano per ricostruire l'accaduto, in attesa degli esiti dell'autopsia, che chiarirà le cause del decesso. Al momento i primi esami svolti sulla salma non mostrerebbero segni di violenza.

Cadavere trovato in una valigia

Il macabro rinvenimento risale alla mattinata di ieri, sabato 5 giugno, ed è avvenuto in Piazza Federico Sacco, in zona Pietralata a Roma. Erano circa le 7, a notarlo è stato un passante, che ha visto una valigia circondata da sangue abbandonata in strada accanto ad una macchina, a pochi metri dalla stazione della metropolitana Santa Maria del Soccorso, dalla quale proveniva un odore molto forte. Dall'esterno si intravedeva la sagoma di una testa. Transennata l'area hanno svolto i rilievi scientifici, mentre le tracce hanno portato gli agenti ad un appartamento in via Luigi Bellardi, dove hanno trovato la compagna che ha confessato tutto. Nell'abitazione c'era un odore intenso di candeggina, che ha portato gli investigatori a pensare che avesse ripulito casa per cercare di cancellare le tracce che avrebbero ricondotto a lei. Non è ancora chiaro il perché la donna abbia nascosto la morte del compagno disfacendosi del cadavere invece di segnalarne il decesso e chiamare le forze dell'ordine.

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