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Barriere anticlochard a Termini, l’assessora Funari: “Misura per garantire sicurezza degli ultimi”

Entro la fine dell’anno saranno realizzati dei lavori nell’area della stazione Termini. Tra questi c’è l’installazione di barriere tra i piloni nel tunnel Turbigo, in modo da impedire ai senzatetto di stazionarvi. Insorgono le associazioni: “Misura anti-poveri”. L’assessorato al sociale: “Operazione che mette in sicurezza prima di tutto gli ultimi”.
A cura di Natascia Grbic
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Un'operazione volta ad allontanare i poveri dal centro, lontano dagli occhi dei turisti che vengono a visitare Roma. Così alcune associazioni vedono l'intervento che entro la fine dell'anno sarà realizzato in collaborazione tra Campidoglio e Grandi Stazioni nell'area intorno alla stazione Termini.

Particolarmente contestati sono i lavori che riguardano la Galleria Turbigo che collega via Marsala e via Giolitti e che passa sotto i binari della stazione Termini. Accanto alla pulizia dei muri e al rafforzamento dell'illuminazione, è prevista anche l'installazione di barriere tra i piloni della galleria, in modo da non permettere ai senza fissa dimora di stendersi tra una colonna e l'altra. Il tunnel, infatti, negli anni è diventato punto di appoggio di molti clochard, che vivono e dormono tra i piloni.

"Si tratta dell’ennesimo, vergognoso, esempio di architettura ‘ostile' – ha dichiarato l'associazione Nonna Roma – Ostile nei riguardi di quei mendicanti, senzatetto, poveri che devono essere cacciati dal centro della nostra città, a suon di idranti a Termini o di lastre in pregiato travertino nei tunnel".

Da tempo Grandi Stazioni ha messo in campo interventi per allontanare i clochard dalla stazione Termini. L'ultimo, in ordine di tempo, è quello che vede gettare acqua in terra per evitare che le persone possano sistemare i loro giacigli a ridosso delle vetrate. Una questione di ‘decoro', i poveri si devono spostare più verso San Lorenzo, e non stare vicino la stazione. Il problema, come sempre in questi casi, è che i poveri però non spariscono, ma si spostano solamente. Per questo molte associazioni hanno denunciato e si sono opposte a questa pratica di Grandi Stazioni.

Nel frattempo l'assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute diretto da Barbara Funari ha aumentato i posti letto destinati all'accoglienza. E ha dichiarato che si occuperà anche delle persone che dormono sotto la galleria Turbigo. "Nei primi sei mesi del 2022 i servizi sociali comunali hanno già accolto 3.416 persone sottraendole alla strada – fa sapere l'assessorato – un numero in crescita rispetto al totale del 2021, quando sono state avviate ai servizi sociali 2.774 persone. L’obiettivo quindi è trovare una collocazione dignitosa per tutti, anche valutando l’acquisizione di più immobili in tutti i municipi della Capitale".

"I lavori in quella galleria erano previsti da tanti anni, ma non sono mai iniziati per varie problematiche – spiega l'assessora Barbara Funari a Fanpage.it – L'assessora ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini e la presidente del municipio hanno valutato l'intervento con Rete Ferroviaria Italiana e dal mio punto di vista non ho potuto far altro che concordare. La situazione è pericolosa soprattutto per chi dorme lì, sia perché rischia di essere investito, sia per l'insalubrità dell'aria che si respira".

"Quando andiamo a parlare con i clochard diciamo sempre loro che non devono dormire lì, è pericoloso – continua Funari – Non si tratta di un'azione di sgombero o anti poveri, sarei stata la prima a dire di non essere d'accordo. È un'azione di messa in sicurezza di quello spazio e che di conseguenza mette in sicurezza tutti".

L'assessora spiega che prima della messa in funzione del cantiere sarà offerta un'alternativa alle persone che dormono nel tunnel. "In parte capiamo gli amici di Nonna Roma che sono in prima linea da tanto tempo e li ringrazio per quello che fanno. Ma stiamo facendo un lavoro che non può essere terminato in un giorno. Con i senza fissa dimora che gravitano intorno alla stazione Termini siamo in trattativa continua nella presa in carico: a volte li accogliamo, a volte hanno bisogno di cure mediche. È una situazione variegata, ma anche per incontrarli e proporgli accoglienza è fisicamente impossibile far fermare sotto la galleria un presidio e gli operatori sociali".

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