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Ancora alberi caduti al cimitero: tombe rotte al Verano

Non è la prima volta che gli alberi del cimitero Verano cadono sulle tombe procurando danni significativi. Stavolta le foto arrivano dai social: le reazioni degli utenti nei commenti.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto dal profilo Instagram "Welcome to favelas"
Foto dal profilo Instagram "Welcome to favelas"

L'indecoroso spettacolo al cimitero comunale monumentale del Verano, nel quartiere San Lorenzo, si ripete: ancora tombe rotte a causa della caduta degli alberi. Le condizioni in cui versano i cimiteri romani in questi ultimi anni ha raggiunto davvero il limite: non soltanto, come sostengono molte persone, sarebbe molto  complicato trovare un posto in cui seppellire i propri cari, ma non è neanche più così raro trovarsi davanti ad immagini come quelle che vengono pubblicate su Instagram dal profilo "Welcome to favelas". Una colonna di tumuli, spesso chiamati "fornetti", si è spaccata a causa della caduta di alcuni alberi. Negli anni passati, davanti a questa possibilità, era stata predisposta anche la chiusura del cimitero stesso: è successo, ad esempio, nel novembre del 2019 in vista dell'allerta nubifragi.

Dal profilo Instagram di "Welcome to Favelas"
Dal profilo Instagram di "Welcome to Favelas"

Quella del Verano è una situazione al collasso in cui regna sovrana l'incuria. È notizia dell'aprile scorso il ritrovamento di un'urna funeraria aperta abbandonata fra i rifiuti nel territorio del cimitero. Ma non è l'unico cimitero della capitale che si trova a vivere in una condizione di degrado: lo scorso febbraio sono state rinvenute urne rotte, ossa sparse e escrementi anche al cimitero Flaminio, a Prima Porta.

"Manco da morti trovano pace"

Sotto alle foto pubblicate nel profilo "Welcome to Favelas", i cittadini e gli utenti del social si fanno sentire nello spazio dedicato ai commenti. "Gente che si indebita per dare una degna sepoltura al proprio caro e questo è il risultato. Solo vergogna", scrive qualcuno, mentre altri rispondono: "Manco da morti trovano la pace, che vergogna sta città". Non si fanno attendere, in compenso, commenti di tutt'altro genere, ironici e sagaci. Dal "Verano zombie", al "Domani ti svegli sotto un cipresso"; "A momenti ci scappa il morto", commenta qualcuno, fino ad arrivare alla considerazione, fra il dolce e l'amaro: "Neanche più i morti riposano in pace, amen".

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