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Cimiteri di Roma al collasso

Cimiteri romani allo stremo. La testimonianza: “Non c’è posto centinaia di bare in attesa”

Operatori e impiegati delle agenzie funebri raccontano il caos nei cimiteri romani, dove alla mancanza di strutture e spazi si aggiunge la riduzione dell’organico di Ama competente per sepolture e cremazioni, con il risultato che ci sono 900 salme in attesa. “Una situazione che va avanti da mesi, anche da prima dello scoppio della pandemia di Covid”.
A cura di Alessia Rabbai
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"Il trasferimento delle salme dal cimitero Flaminio al Verano non è un problema di incremento di decessi, perché, anzi, i decessi sono diminuiti rispetto ai tempi passati, ma è un problema che Ama si trascina storicamente, perché non riesce a smaltire le salme che ha nei depositi dei cimiteri". A parlare è Fabrizio, di un'agenzia di pompe funebri romana, che ha commentato con Fanpage la notizia della difficoltà nei cimiteri romani di smaltire le salme che devono essere cremate, creando lunghe attese con decine di bare in attesa. "

La decisione è stata quella di trasferire tutte le salme destinate alla cremazione nel cimitero del Verano, con dei costi maggiori per il cittadino, perché poi devono essere nuovamente trasportate nel cimitero di assegnazione", spiega. Un problema che non riguarderebbe gli spazi ma una questione prettamente di carenza di personale: "Hanno licenziato quindici persone sei mesi fa e non le hanno reintegrate". "Ama non ti permette di fare le cremazioni fuori dal Comune di Roma, se non con una tassa di 250 euro – continua – La situazione è questa, ma non credo che nelle altre città avvenga ciò che avviene da noi".

Stop alle cremazioni: la comunicazione di Ama

A fine ottobre Ama in una comunicazione inoltrata alle agenzie funebri romane ha comunicato che "al cimitero Flaminio i campi sono pieni e le cremazioni sospese". Nella camera mortuaria ci sono in attesa 900 salme e 250 resti. A partire da oggi, lunedì 2 novembre, come comunicato da Ama stessa, le salme destinate alla cremazione dovranno essere recapitate presso la camera mortuaria del cimitero Verano, che provvederà a mantenerle presso un apposito locale allestito. L'agenzia funebre che avrà effettuato il trasporto dovrà tornare 48 ore prima della data di cremazione stabilita a riprendere la salma.

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"Uno scandalo annunciato: la colpa è di Ama"

Sulla questione è intervenuto il segretario della Cgil di Roma e del Lazio Natale Di Cola, che ha definito il caso "uno scandalo ampiamente annunciato". Il sindacato punta l'indice contro la negligenza da parte del Campidoglio e di Ama che negli ultimi anni avrebbero lasciato che la situazione degenerasse nonostante la direzione intrapresa fosse sotto gli occhi di tutti. "Una situazione ampiamente annunciato e doppiamente vergognoso se si pensa ai disagi che si ritrovano a vivere, in un periodo reso ancora più problematico dall'emergenza Covid-19, le famiglie dei defunti. I nodi stanno venendo al pettine e sono tutti dovuti alla negligenza del Campidoglio – ha aggiunto il sindacato – Esistevano progetti mirati a evitare l'impasse odierna. Già nel 2017 erano stati predisposti dal Comune sia l'ampliamento del Laurentino che l'implementazione degli impianti crematori di Roma ma i passaggi tecnici necessari non sono mai stati portati avanti, nonostante Ama abbia più volte sollecitato il Campidoglio".

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